IL CASO
Guide turistiche, l'esame di abilitazione ignora i tesori di Parma
Il territorio di Parma rimane fuori dal primo storico esame per le nuove guide turistiche nazionali.
Dopo anni complicati per la categoria professionale, a dicembre 2023 è arrivata un’importante riforma per il settore, che ha previsto l’istituzione di un elenco nazionale delle guide, con un concorso per accedervi e la possibilità di avere specializzazioni tematiche e territoriali.
Le tre prove della nuova legge 190, una orale, una scritta e una simulazione pratica, dovranno perciò testare la conoscenza degli oltre 30 mila candidati su tutte le regioni italiane. Lo scorso 3 luglio sono stati pubblicati i programmi d’esame per la preparazione dei partecipanti, con oltre 500 siti turistici nei meravigliosi territori dello stivale. Tra i materiali da approfondire in vista dell’esame, che si dovrebbe tenere a settembre, non c’è però nessuna traccia della provincia di Parma. Una mancanza che ha suscitato la reazione delle associazioni locali, come «Assoturismo Confesercenti» e la Federazione guide ed accompagnatori «Federagit Parma», che hanno inoltre sottolineato l’esclusione anche per Reggio Emilia e Piacenza, con i siti dell’Emilia occidentale dunque dimenticati dalla commissione ministeriale per l’esame.
«La nostra regione - spiega Monica Vanin, presidente di Federagit Parma - è quella che è stata più penalizzata, con una vera e propria amputazione di una parte del suo territorio. Questo ci ha lasciati sconcertati, non siamo d’accordo. In generale ci sono alcune materie che non sono state neanche considerate, come l’enogastronomia e la cultura musicale. In questa sessione inaugurale dell’esame per le guide nazionali rimaniamo esclusi e non è un bel segnale, ma speriamo che vengano apportate delle modifiche».
Federagit Parma ha evidenziato in un comunicato i luoghi e le attrazioni «dimenticati dal Ministero», come scritto dall’associazione; dal Complesso della Pilotta alla musica di Giuseppe Verdi fino all’enorme patrimonio culinario della nostra città. «Scorrendo l’elenco per le guide, l’Emilia finisce a Modena. Ci auguriamo che il Ministero voglia rimediare a questa “svista” in tempo utile», scrive ancora Federagit.
«L’inclusione delle tre province dell’Emilia occidentale - commenta nel comunicato Simone Fornasari, presidente di “Visit Emilia” - appare del tutto coerente e non può che arricchire significativamente il programma formativo delle future guide turistiche».
I tempi per “rimediare” prima dell’esame nazionale, che è già stato posticipato dalla fine di luglio alla metà di settembre, sono stretti. È inoltre ancora aperta la contestazione dell’Associazione nazionale guide turistiche «Angt», il cui ricorso al Tar del Lazio per le modalità del concorso è stato accolto, con un’udienza fissata al 14 ottobre. «Secondo me ormai per quest’anno non si cambierà - dice Stefano Cantoni, coordinatore di Assoturismo Confesercenti Parma - Penso che si tratti semplicemente di un abbaglio, anche se è un po’ singolare, visto che ci sono praticamente tutti i territori italiani». Il tema sarà inoltre oggetto di discussione in consiglio comunale lunedì prossimo 28 luglio, dopo la comunicazione presentata dallo stesso Stefano Cantoni, in qualità di consigliere del Partito Democratico.
Intanto l’Amministrazione esprime, tramite l’assessore alla Cultura Lorenzo Lavagetto, disappunto per questa clamorosa esclusione di Parma e provincia. «Credo che sia una notevole ingiustizia perché la nostra città - dice Lavagetto - non ha niente da invidiare alle altre che sono state inserite nella prova. Ci auguriamo che si faccia ancora in tempo per cambiare l’esame di quest’anno, anche se noi facciamo fatica ad entrare nel meccanismo di selezione. Non la ritengo una scelta politica, ma una grave superficialità verso territori importanti come quelli di Parma».