LANGHIRANO
Nuovo furto alla Fattoria Cotti: sparita una pompa per l'acqua
L’azienda agricola Fattoria Cotti ancora presa di mira dai ladri. In aprile la conosciuta realtà di Pilastro, nota anche per essere un esempio di fattoria didattica e sociale, aveva subito il grave furto di tre trattori.
I mezzi, come avvenuto anche in altre aziende agricole del territorio, erano spariti nel nulla in una notte, ad opera di malviventi particolarmente organizzati e attrezzati, che erano riusciti a caricarli e portarli via senza che qualcuno se ne accorgesse. E anche in questo caso con ogni probabilità i ladri erano organizzati. Un’azione certamente non improvvisata, che ha richiesto persone e mezzi per portarla a termine.
Questa volta ad essere rubata è stata una pompa, componente essenziale dell’impianto utilizzato per il pescaggio dell’acqua e l’irrigazione dei campi.
L’amara scoperta ieri mattina, quando Luca Cotti, da poco eletto nuovo presidente regionale di Coldiretti, si è recato nel campo per accendere la motopompa.
«Si trova lì da tutta estate, dove c’è il punto di pescaggio. È visibile dalla strada. Sono impianti che usiamo a irrigare, ci sono stati giorni in cui era in funzione tutto il giorno – racconta Cotti -. Ultimamente va molto rubare i pezzi di ricambio. La pompa che hanno preso è un pezzo molto costoso, intorno ai 15mila euro, e universale, quindi che può accoppiarsi ad ogni tipo di motore. Quindi è facilmente rivendibile. Ma è anche un pezzo molto pesante, che non si può portare via facilmente. Si erano evidente organizzati e attrezzati per portarla via. Servono almeno quattro persone, le chiavi, una gru e camion. Ci sarà stata almeno un’oretta di lavoro».
Oltre al danno economico, resta l’amarezza per l’ennesimo furto che colpisce l’azienda. «Sono sconfortato – conclude amareggiato per la situazione -. Prima i trattori, ora questo. Più volte abbiamo trovato il serbatoio vuoto, segno che avevano prelevato il carburante. Cercheremo di fare attenzione, ma non sono macchinari che puoi occultare o spostare facilmente».
Maria Chiara Pezzani