TRIBUNALE
Blitz a raffica: condannato lo scassinatore delle casse dei parcheggi e dei distributori automatici
Come scassinatore, lasciava un po' a desiderare. Eppure, tra il 2023 e il 2024 si era dato molto da fare con le casse automatiche dei parcheggi e i distributori di bevande. Non sempre ci era riuscito, ma aveva collezionato un certo numero di blitz, oltre che di condanne. L'ultima, qualche giorno fa: 1 anno e 11 mesi complessivi, oltre a 458 euro di multa, in continuazione con l'ultima sentenza di condanna emessa nel marzo dello scorso anno. Marocchino, 41 anni, tuttora in carcere aveva scelto il rito abbreviato, potendo così beneficiare dello sconto di un terzo.
Furti o tentati furti più o meno con gli stessi obiettivi sia quelli della condanna dello scorso anno che quelli della sentenza di qualche giorno fa. In particolare, in quest'ultimo caso, il 41enne era entrato in azione la prima volta alla vigilia di Ferragosto del 2024: durante la notte aveva cercato di forzare con le mani una delle casse del parcheggio di viale Toschi, poi, non riuscendo ad aprire la fessura da dove esce il resto per i clienti, ci aveva provato anche con un piede di porco. Nulla da fare anche in questo modo, così aveva battuto in ritirata.
Due settimane dopo, però, si era lanciato su altri obiettivi. Passando all'angolo tra viale Bottego e via Trento, aveva notato una bella bici Shimano appoggiata a un muro e se l'era portata via con grande nonchalance. D'altra parte, non c'erano catenacci o chiusure, perché il proprietario se ne stava seduto di fronte, a un paio di metri di distanza, e aveva visto sfilare via la sua bici.
In autunno aveva invece ripreso con i vecchi bersagli. Con quegli apparecchi automatici che - almeno in teoria - gli avrebbero consentito di intascare almeno un po' di monete. Agli inizi di novembre, insieme a un complice (rimasto ignoto), con un'asta di ferro era riuscito a forzare la gettoniera all'ingresso del parcheggio Toschi portandosi via 20 euro. Era invece andata male poco più di un mese dopo, quando, insieme a un altro (che ha seguito un'altra strada processuale), aveva preso di mira il distributore di bevande di via Trento. Di notte, armati di cacciavite, i due avevano cercato di forzare la fessura in cui si introducono le banconote, ma avevano miseramente fallito. Causando, però, un danno da 400 euro.
G.Az.