Parma Calcio
Il minutaggio dei crociati: Delprato, Leoni e Circati i più impiegati
Due settimane e mezzo di allenamenti tra Collecchio e il ritiro in Austria e quattro amichevoli, di cui due internazionali con Werder Brema e Maiorca. È ancora presto per stilare bilanci definitivi ma si possono già trarre i primi spunti sul vestito che Carlos Cuesta, ancora imbattuto in questa preseason, sta cercando di far indossare al «suo» Parma. Finora duttile e camaleontico, in grado di passare dal 3-4-2-1 delle uscite iniziali al più coperto 3-5-2, che, però, nulla ha da spartire con quello adottato da Cristian Chivu nella rincorsa salvezza della passata stagione.
Pressing e profondità
Riaggressione alta, pressione, ricerca d'ampiezza e profondità le prerogative dell'allenatore spagnolo che, attraverso il dialogo e l'entusiasmo, vuole inculcare il più in fretta possibile le sue idee di calcio alla squadra. La scelta logica, quindi, è stata di coinvolgere e ruotare l'intera rosa a disposizione, il modo più semplice e veloce, al di là delle lunghe sedute tattiche, di conoscersi a vicenda e, soprattutto, capire chi possa rivelarsi realmente utile alla causa. E, osservando il minutaggio dei singoli, qualche indicazione di massima è emersa.
Gli «stakanovisti»
Se tra i pali Corvi, in evidenza contro il Maiorca, sta rimpiazzando al meglio Suzuki, frenato da un problema alla schiena, in difesa, in attesa dell'inserimento del nuovo acquisto Ndiaye, le gerarchie sembrano essere delineate: Delprato, impiegato da «braccetto» e da quinto a destra, Leoni (le sirene di mercato non lo hanno minimamente condizionato) e Circati costituiranno i tre pilastri anche perché le alternative Balogh e Valenti (a completare l'affollato reparto dei centrali i giovani Amoran e Trabucchi) continuano a commettere i soliti errori già costati caro in passato.
Faro Bernabé
Il punto fermo a centrocampo si chiama Adrian Bernabé, il più utilizzato in mediana dal connazionale Cuesta, che lo ha battezzato fin da subito in una posizione più arretrata e non sulla linea dei trequartisti (come in tanti avrebbero auspicato) per dare più qualità alla manovra e sfruttare appieno la sua visione di gioco. Accanto allo spagnolo, Keita, per fisicità e capacità di recuperare palloni, parte leggermente avanti nei confronti di Ordoñez che ha bisogno di un periodo d'ambientamento e, al di là della corsa, è dotato anche di una buona tecnica.
Le sorprese
Poi, ecco le sorprese: lo sloveno Begic è stato provato e riprovato da esterno destro a tutta fascia (Valeri, già autore di due assist, resta il padrone indiscusso della corsia mancina) e, pur costretto a compiti di copertura che non gli sono congeniali, va apprezzato per applicazione, dedizione e spirito di sacrificio che potrebbero fargli guadagnare la conferma. Un'altra nota lieta è il giovane Plicco, schierato sia tra le linee che in mezzo, il quale tra affondi, accelerazioni e vivacità non si risparmia mai. Più ai margini, al netto di acciacchi fisici da smaltire e paternità imminenti, i «senatori» Estevez ed Hernani, nonostante l'argentino, nel secondo tempo con la Pro Vercelli, abbia sfornato un assist e mezzo (il suo corner ha propiziato l'autogol di Tarantola). Stesso discorso di Hainaut, dal cui piede è partito il cross per il colpo di testa vincente di Almqvist e al momento, capitan Delprato a parte, la miglior soluzione sul lato destro.
In rodaggio
n avanti, Pellegrino, orfano di Bonny, ha giocato più di tutti ma deve ancora sbloccarsi, a differenza del redivivo Benedyczak che, dopo un piccolo intoppo nella primissima fase della preparazione, si è unito ai compagni e al debutto stagionale ha timbrato il cartellino. La missione più complicata, se non ci saranno offerte, è il recupero di Man, che col Werder non ha combinato granché ma poi, nei successivi impegni, da mezzala con libertà di svariare dentro al campo, si è trovato di più a suo agio. L'attacco, in ogni caso, seppur in pieno rodaggio, sta rispondendo presente in termini realizzativi (una rete anche per Almqvist, Djuric, Mikolajewski e Sits, quest'ultimo con la Primavera) ma pesa l'infortunio di Ondrejka che obbligherà la società a intervenire sul mercato.
Marco Bernardini