BOLLETTE PAZZE
«Ci deve 4.300 euro di gas», invece ha un credito di 4mila
Il gruppo «Iren», e la sua azienda «Ireti», sotto la lente d’ingrandimento di Federconsumatori Parma.
In questo primo semestre del 2025 l’associazione locale ha individuato numerosi casi di bollette sbagliate a Parma e provincia, a causa di errori di calcolo oppure altre motivazioni legate ai controlli delle aziende responsabili.
Sono circa dieci le circostanze più rilevanti, in cui Federconsumatori è impegnata da mesi al fianco degli utenti che hanno segnalato incongruenze nelle loro fatture per luce e gas. «Si tratta spesso -spiega il consulente Valerio Bersiga- di conguagli errati, che derivano dal fatto che per anni non sono stati controllati i contatori, stabilendo quindi molte cifre da pagare in base allo storico dei consumi di una struttura. Sono situazioni che seguiamo ormai da 3 anni».
In una di queste «bollette bugiarde» un cittadino è passato da dover pagare 4.300 euro a ricevere indietro un credito di circa 4.650 euro. Il motivo? Un errore pari a quasi 4mila metri cubi di gas, nella rilevazione dei consumi. «In questo caso cosa è successo? Per questa abitazione, usata tra l’altro solo per l’estate, hanno considerato -spiega Bersiga- il consumo annuale come quello di due anni, facendo dunque raddoppiare gli importi corretti».
La situazione più eclatante è quella di un’attività nel centro di Parma, che, per l'elettricità, è passata da una bolletta iniziale di 14.800 euro ad una somma finale di circa 7.500 euro, in seguito alla segnalazione dell’utente e alle correzioni da parte dell’azienda. «Qui hanno fatto un conguaglio, concentrando tutti i consumi di tre anni negli ultimi 18 mesi, perché nel 2022 non avevano effettuato i controlli. E ci abbiamo messo quattro mesi per andare in fondo a questa situazione, perché l’azienda continuava a negare la cosa. Abbiamo ancora un’udienza, il caso non è chiuso».
In un’altra circostanza, ancora più clamorosa per la dinamica, una signora si è ritrovata a dover pagare una bolletta per 2mila metri cubi di gas al posto dei suoi novecento, perché il suo contatore era stato collegato per sbaglio all’appartamento di una famiglia dello stesso palazzo in cui abita.
Sono numerose le segnalazioni e Federconsumatori sottolinea «la scarsa comunicazione da parte di Iren e Ireti, oltre all’insufficiente preparazione di alcuni operatori delle aziende».
In più si aggiungono le cosiddette «compagnie truffaldine», che a Parma sono una decina e continuano ad ingannare molti utenti. «Il lavoro grosso lo abbiamo con queste aziende, che rappresentano la metà dei casi che seguiamo - spiegano da Federconsumatori. Le vittime preferite sono gli anziani, bastano alcune telefonate per truffare tantissime persone purtroppo».
Pietro Amendola