Tentò di truffare un'anziana di Collecchio
Il finto maresciallo condannato a 10 mesi
È stato condannato a 10 mesi senza condizionale, ed è tornato quindi nel carcere di via Burla dove si trovava in attesa di processo, il napoletano di 48 anni che a Collecchio, il 16 luglio scorso, aveva tentato una truffa ai danni di una 82enne del paese.
La donna aveva ricevuto nel primo pomeriggio due telefonate: la prima persona all'altro capo del telefono, spacciandosi per un maresciallo dei carabinieri, aveva spiegato che il figlio era in stato di fermo per aver investito con l'auto un'anziana sulle strisce. Poco dopo telefonava un complice sostenendo di essere l'avvocato del figlio, con il quale si trovava in caserma, e che era necessario recuperare subito ottomila euro per una fantomatica cauzione che avrebbe scongiurato una carcerazione preventiva di 20 giorni del figlio.
L'anziana, pur restando al telefono senza interrompere la comunicazione, ha fatto presente l'accaduto a un'amica, la quale ha subito chiamato i carabinieri (veri) della stazione di Collecchio chiedendo dell'eventuale arresto del figlio dell'amica. I carabinieri hanno subito capito di essere di fronte ad un tentativo di truffa. Uno di loro ha raggiunto l'interno dell'abitazione, l'altro si è appostato fuori.
Nel frattempo la telefonata-fiume dei truffatori proseguiva per due ore. Un tempo che ha permesso al carabiniere in casa di concertare un piano d'azione. L'anziana, su suggerimento del carabiniere, ha spiegato di non avere contante, e alle insistenze dei truffatori che chiedevano almeno oggetti preziosi, ha proposto di consegnare dei gioielli in una busta. Dove, in realtà, c'erano tappi di plastica.
Quando il napoletano si è presentato a casa dell'anziana, è stato fermato dai carabinieri proprio mentre metteva le mani sulla «preziosa» busta. Non ha opposto resistenza ed è stato accompagnato prima in caserma e poi nel carcere di via Burla.
Ieri mattina al Tribunale di Parma la sentenza: giudice Paola Artusi, avvocato difensore Andrea Esposito del Foro di Napoli, pm Elena Riccardi, che ha chiesto un anno di condanna per tentata truffa in concorso, con l'aggravante di aver causato un timore di pericolo e di aver fatto credere di dover eseguire un ordine dell'autorità giudiziaria, il tutto approfittando della fragilità dell'anziana.
La giudice ha stabilito una pena di 10 mesi da scontare - visti i precedenti specifici dell'imputato - in carcere.
r.c.