Serie A

Parma, plusvalenze e cessioni «pesanti». Quanto rende ora il mercato

Marco Bernardini

La cessione di Simon Sohm alla Fiorentina per quindici milioni di euro più uno di bonus e il 5% della futura rivendita è, di sicuro, una delle migliori operazioni in uscita nei cinque anni della gestione Krause. Fino a poco tempo fa, caratterizzati da tanti investimenti, anche di un certo spessore, e pochi ricavi sul parco giocatori. Ma nel 2025 si sta registrando una chiara inversione di tendenza con la proprietà americana che, agevolata dall'ottimo lavoro, in sede di mercato, dell'ad Cherubini, di Pettinà e dei dirigenti dell'area tecnica, sta finalmente cominciando a raccogliere i frutti di quanto seminato, non senza incidenti di percorso lungo il cammino, dal 2020 ad oggi.

Oosterwolde l'eccezione
Se si esclude l'isolato affare del terzino sinistro olandese Oosterwolde, preso dal Twente a tre milioni nel gennaio 2022 e rivenduto dodici mesi più tardi al Fenerbahce per sei più il 30% della futura rivendita, in pratica oltre il doppio, il Parma, seppur in maniera meno altisonante rispetto alla primissima dispendiosa campagna acquisti nell'autunno 2020, ha continuato ad accaparrarsi giovani promettenti, principalmente, dall'estero, alcuni a cifre già importanti, con l'idea di valorizzarli e un domani ricollocarli a peso d'oro. Una speranza rimasta vana, anche per una precisa strategia della società, interessata prima a tornare in serie A e mettere in mostra i propri «gioielli» in una vetrina più prestigiosa. E non è un caso che i veri guadagni siano iniziati nel momento in cui la squadra si è riaffacciata di nuovo nel massimo campionato italiano.

Plusvalenze in serie
Il primo, in ordine cronologico, è stato Woyo Coulibaly che lo scorso gennaio, a sei mesi dalla scadenza, è partito in direzione Leicester per 3 milioni, molti di più in confronto agli 0,9 recapitati nel 2021 al Le Havre, a cui è spettata una percentuale sulla rivendita. Poi, nel corso di quest'estate i capolavori, almeno dal punto di vista economico, Bonny e Sohm (costati rispettivamente 700mila euro e 6,4 milioni), che in attesa di essere adeguatamente rimpiazzati, avevano chiesto di cambiare aria ma sono stati accontentati solo alle condizioni dettate dal Parma, per nulla intenzionato né tanto meno costretto a svendere i suoi talenti. L'attaccante francese, finito all'Inter per 24 milioni al termine di una laboriosa trattativa, è entrato nella Top 10, all'ottavo posto assoluto, tra le cessioni più remunerative di sempre nella storia del club crociato, alle spalle di «mostri sacri» come Crespo, Buffon, Thuram, Veron, Gilardino, Adriano e davanti a Cannavaro e Mutu. Tre plusvalenze che permetteranno di incassare circa 45 milioni d'euro in totale tra parte fissa e bonus e d'intraprendere la strada virtuosa della sostenibilità finanziaria, indispensabile per rimanere a galla in A, specialmente, tra chi lotta nella parte destra della classifica.

Pazienza e lungimiranza
Pur avendo vissuto percorsi differenti tra di loro, questa è la dimostrazione più tangibile di come la pazienza e la lungimiranza, in un periodo a medio termine, possano portare benefici economici al netto di risultati sportivi non allo stesso livello, se si ripensa ai tre anni di purgatorio in serie B e alla salvezza ottenuta, a fatica, all'ultima giornata dello scorso campionato. Necessaria, però, per rendere più appetibile il prodotto e potersi sedere al tavolo delle «big» con il coltello dalla parte del manico.

I prossimi della lista
Il Parma ha potuto così scegliere accuratamente quali e quanti elementi sacrificare, concedendosi anche qualche «no» alle richieste insistenti e potendo pianificare le mosse in ottica futura. La strada, infatti, è ormai tracciata e le plusvalenze in cantiere rischiano di essere ancora più corpose e sostanziose delle precedenti: i prossimi della lista potrebbero essere Leoni (arrivato per 4,8 più bonus dalla Samp e valutato 40 milioni) e Suzuki (7,5 più bonus dal Sint-Truiden e quotato non meno di 35), entrambi con ampi margini di crescita, poi è facile immaginare che anche i vari Keita, Ondrejka, Pellegrino, Bernabé e Circati possano lasciare l'Emilia, ci si augura il più in là possibile nel tempo, a cifre ben superiori a quelle d'acquisto. Tenerli ancora a lungo sarebbe un successo ma il Parma ha già la certezza di garantirsi un avvenire roseo e luminoso dentro e fuori dal campo.

Marco Bernardini