NUOVE TERAPIE

Case di riposo, la Regione apre le porte a cani e gatti

Mara Varoli

L'abbiamo visto tante volte. Purtroppo. Maria, nome di fantasia, non riesce più a stare a casa da sola. Ha quasi 90 anni e chi decide per lei le firma l'ingresso alla casa di riposo. Ma Maria non vuole andare, non vuole separarsi da «Jazz», una montagna di pelo rossiccio senza razza che in quell'appartamento a piano terra dell'Oltretorrente ha portato tanta serenità a lei, soprattutto da quando è rimasta vedova. Anzi, le ha dato la forza di andare avanti. E se Maria finisce al ricovero, «Jazz» va dritto in canile.

Una storia come tante, che ora è a una svolta. Una storia d'amore che non finirà in lacrime, grazie a una delibera della giunta dell'Emilia Romagna. «Un passo importante per il riconoscimento del valore affettivo e terapeutico degli animali da compagnia». La soddisfazione dell'assessore regionale Massimo Fabi è condivisibile: per Maria e per tutte le persone che a una certa età dovevano separarsi dal loro amico a quattro zampe. Perché con la nuova delibera anziani e fasce deboli che vivono in strutture residenziali potranno riabbracciare i loro cani e gatti.

La giunta dell'Emilia Romagna ha approvato infatti una delibera che disciplina «l'accesso di animali d'affezione di proprietà nelle strutture e servizi residenziali e semi-residenziali per anziani e disabili»: «Ogni struttura dovrà dotarsi di un proprio regolamento interno, secondo le disposizioni, prevedendo l'accesso di cani e gatti negli spazi comuni e nelle aree esterne della struttura - spiega l'assessore Fabi -. E ogni struttura dovrà indicare un responsabile del servizio».

Incontrare il proprio cane o il proprio gatto è già possibile, grazie a un provvedimento adottato nell’ambito delle linee operative per la gestione integrata del binomio persona-animale da compagnia, redatte da un gruppo di lavoro interdisciplinare. «Sarà - spiega ancora l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi - un accesso regolato e sicuro. Cani e gatti creano legami unici con i proprietari. Per questo, anche in condizioni di fragilità, quel legame non va spezzato, ma coltivato per il benessere psicofisico degli ospiti». Gli animali da compagnia, infatti - come specificano le Linee operative regionali - arricchiscono la vita degli anziani, perché migliorano il loro benessere psicologico, li aiutano a sentirsi meno soli e ad avere un ruolo utile nei confronti dell’animale. Lo stesso vale per le persone con disabilità, per le quali l’attività con un animale è un intervento riabilitativo perché crea un legame emotivo che rompe qualsiasi tipo di barriera e crea un rapporto di interdipendenza affettiva importantissima per l’aiuto terapeutico.

E a Parma? Dall'assessore comunale al Welfare Ettore Brianti un plauso alla delibera regionale: «Già da diversi anni c'è la possibilità di far entrare i nostri amici a quattro zampe negli ospedali, sempre nel rispetto dei criteri igienico sanitari e nel rispetto della situazione dei reparti. E abbiamo visto quanto la pet therapy sia funzionale per il benessere psicofisico. Per cui, il fatto che oggi la giunta regionale allarghi questa possibilità anche alle strutture per anziani e per disabili è un valore aggiunto. È stato dimostrato che la pet therapy migliora l'umore della persona. Non solo, riduce lo stress, l'ansia e migliora persino il ritmo cardiaco. Avere poi la possibilità di riabbracciare il proprio cane o il proprio gatto aiuta molto la cura del paziente, che in questo modo riesce a mantenere l'importante rapporto affettivo: la continuità rende la persona più serena e gli dà la sensazione di essere nuovamente a casa. Un rapporto importante sia per chi ha un animale sia per chi non ce l'ha e può avere l'opportunità di incontrare un cane o un gatto nella struttura che lo ospita. È chiaro che bisognerà vedere dal punto di vista logistico quali saranno le modalità di accesso». E l'assessore Fabi è pronto alla risposta. Le linee operative per la gestione integrata evidenziano che per chiedere l'incontro con il proprio animale da compagnia va fatta richiesta scritta alla direzione o al coordinatore della struttura. Inoltre occorre avere l'iscrizione all'anagrafe degli animali d'affezione, l'assicurazione civile per danni contro terzi e il libretto sanitario aggiornato con vaccinazioni e trattamenti contro i parassiti. Ogni struttura deve rispettare le regole generali: i cani devono essere portati con guinzaglio e museruola, che può essere tolta durante l'incontro con l'ospite; i gatti devono arrivare in struttura con il trasportino e una volta fuori se possibile usare anche il guinzaglio. Durante l'incontro le eventuali deiezioni vanno raccolte e pulite. La responsabilità dell'animale resta in capo ai padroni, che devono essere in grado di gestire l'animale, tuttavia la struttura deve prevedere protocolli di igiene e pulizia straordinaria dopo ogni visita.

Mara Varoli