SCUOLA

I presidi: «Stretta sulla condotta e stop ai cellulari»

Luca Molinari

Stop ai cellulari a scuola, stretta sul voto in condotta, novità all’esame di Maturità e, dal 2026, nuovi programmi scolastici alle elementari e alle medie. Sono tanti i cambiamenti che attendono la scuola a poche settimane dalla sua riapertura.

I presidi delle scuole parmigiane sottolineano gli aspetti positivi, ma anche quelli critici, delle disposizioni più importanti previste dal ministero dell'Istruzione.

Cellulare bandito

Da quest’anno scolastico il cellulare sarà bandito in tutti gli istituti di ogni ordine e grado: il ministero ha diffuso una circolare che a partire da settembre, dispone anche per gli studenti delle superiori - al primo ciclo i telefonini erano già stati vietati - il divieto di utilizzo del telefonino durante lo svolgimento dell’attività didattica e più in generale in orario scolastico. È questa una delle più importanti novità legate all’avvio del nuovo anno scolastico. Una norma in larga parte condivisa anche dai presidi, ma che sarebbe difficile da applicare concretamente.

Pier Paolo Eramo, preside del liceo classico Romagnosi, è chiaro: «La misura ha un senso soprattutto per gli studenti del biennio, meno per il triennio, perché crescendo i ragazzi maturano e hanno un utilizzo più consapevole del cellulare». In realtà il divieto di utilizzo dello smartphone a lezione c'è già, ora con la circolare lo stop viene allargato anche agli altri momenti. «Questo divieto - prosegue Eramo - pone un problema soprattutto a livello di controllo. Se anche si opta per ritirare i cellulari all'ingresso, ci sono problemi di sicurezza e di logistica: ad esempio, ci sono classi che escono in anticipo perché si recano in palestra fuori dall'istituto e studenti che devono uscire prima per prendere la corriera».

Per Giorgio Piva, preside dell'Itis, «è difficile pensare che gli studenti, abituati ad usare sempre il cellulare, siano disposti a staccarlo alle 7.50 e riaccenderlo alle 13.10. Adegueremo il regolamento di istituto spiegando che il cellulare dovranno custodirlo i ragazzi e gestirlo spento, prevedendo anche una risposta adeguata in caso di atteggiamenti scorretti. La scuola infatti non è in grado di garantire la custodia di un numero così alto di apparecchi».

Secondo Giovanni Fasan, preside dell'istituto Melloni, «se vogliamo veramente arrivare a uno stop dei cellulari, bisogna prevedere il divieto con una norma giuridica e non soltanto tramite una nota ministeriale». «Nel biennio - prosegue - finora abbiamo raccolto i cellulari a inizio lezione, ma c'è sempre qualcuno che fa il furbo e magari consegna un vecchio apparecchio e si tiene in tasca il nuovo. Non nascondo le difficoltà, da parte della scuola, nell'applicare pienamente questo divieto».

Alle scuole del primo ciclo i cellulari sono già banditi. «Ritiriamo il cellulare all'ingresso e lo restituiamo a fine giornata - spiega Chiara Palù, preside dell'istituto comprensivo Micheli -. Dei ragazzi così giovani non hanno grande consapevolezza sull'utilizzo di questi strumenti e, in accordo con le famiglie, cerchiamo di aiutarli».

Sei in condotta

Entrano in vigore, sempre da settembre, le nuove disposizioni sul voto in condotta: d’ora in poi chi riceverà un 5 in condotta dovrà ripetere l'anno, mentre con il 6 alle superiori sarà «rimandato a settembre» e per essere promosso dovrà superare una prova sui valori di cittadinanza. Il voto in condotta torna alle medie (espresso in decimi) e farà media. In generale, dovrà essere riferito a tutto l’anno scolastico e non più al quadrimestre. Per gli studenti dell’ultimo anno delle superiori l’elaborato dovrà essere trattato in sede di colloquio all’esame di Stato.

Su questo tema i presidi sono piuttosto divisi, c'è chi condivide, chi si limita a dire che le nuove disposizioni verranno scoperte «man mano che sorgeranno i problemi» e altri che parlano di invasione di campo», precisando che «si tratta solo di una misura simbolica poco risolutiva».

Novità sulla Maturità

Il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara ha anche annunciato per l’anno scolastico che sta per partire una serie di novità sull'esame di Maturità: si prevedono cambiamenti soprattutto per quanto riguarda il colloquio orale, che diventa multidisciplinare e valuta le competenze acquisite durante il percorso scolastico. Non solo: chi si rifiuterà di sostenere l’orale - quest’anno sono saliti alla ribalta alcuni casi di maturandi che, come forma di protesta, hanno rifiutato il colloquio, risultando alla fine ugualmente promossi - verrà bocciato.

Elementari e medie

Una novità per la quale bisognerà attendere il prossimo anno scolastico (2026-2027), riguarderà la revisione dei programmi alle elementari e alle medie.

Alla primaria dovrebbero tornare le poesie a memoria, si dovrà puntare di più su riassunti e scrittura in corsivo, e si apre all’informatica. Alle medie, in seconda, si potrà scegliere il latino e si rafforzerà lo studio delle discipline scientifico-tecnologiche (Stem).

In italiano spicca il ritorno al valore della “regola” grammaticale e all’importanza della sintassi. Spazio poi alla lettura: dalla Bibbia a Pinocchio, dall’Orlando Furioso di Ariosto all’epica classica, alla mitologia greca.

Alle scuole è stato chiesto di esprimere un parere sulle bozze relative ai nuovi programmai e diversi dirigenti parlano genericamente di «luci ed ombre».

Luca Molinari