Nella frazione dopo la sparatoria

I residenti de "Il Moro": «Ora basta, serve più sicurezza»

«Non ne possiamo più. Fra risse, aggressioni, incidenti ed auto che viaggiano ad altissima velocità noi qui non sappiamo più cosa fare». Lo sfogo ieri mattina, quando ancora erano in corso i rilievi della Polizia scientifica, arriva da una residente della frazione Il Moro, il piccolo agglomerato di case a poca distanza dal ponte sull'Enza. «Guai però se mette il mio nome, qui si vendicano subito», aggiunge in fretta, raccontando però di avere sentito forte «i botti» (i colpi di pistola di ieri mattina). «Ma non ci ho fatto troppo caso, ormai tanto qui succede di tutto. Solo dopo ho scoperto che c'era stata una sparatoria. Abbiamo paura, tanta paura, siamo davvero disperati. Se avessi la possibilità cambierei casa, ma non ce lo possiamo permettere. Voi comunque non potete rendervi conto di cosa succede qui praticamente ogni notte».

Accanto a lei, un'altra residente, stessa rabbia, stessa voglia di protestare. «Ai miei due figli non permetto più la sera di tornare a casa da soli in autobus quando vanno in città per fare gli allenamenti - spiega - Dalla fermata della Tep ci saranno solo duecento metri per arrivare a casa, ma può davvero succederli di tutto. Abbiamo bisogno di più controlli nei bar e lungo la strada. Anzi, per iniziare si potrebbe mettere un bel autovelox, almeno saremmo più tranquilli viste le auto che sfrecciano come in autostrada. Perché quello che è successo stamattina è solo la punta dell'iceberg: ogni giorno c'è una lite, qualcuno che si tira una bottiglia addosso, auto che sgommano...»

«Le forze dell'ordine le vediamo passare ogni giorno, anche più volte, ma è un momento e poi tornano i problemi - spiega un altro residente - L'altra sera c'erano due auto a bordo strada, uno a fianco dell'altra senza preoccuparsi del traffico, e due persone si lanciavano parolacce in non so quale lingua. Ho temuto che succedesse qualcosa di brutto ed ho chiuso le finestre. Per fortuna sono andati via».

Controlli più serrati, «magari con qualche telecamera in più» ma, come ripetono, anche «una strada finalmente più sicura. Qui di incidenti ce ne sono stati troppi». Nel 2022, tanto per ricordare i più gravi, in pochi mesi furono investiti mentre attraversavano la via Emilia un operaio di un'azienda della zona ed un giovane che stava facendo ritorno a casa. Entrambi riportano ferite gravissime. qui, a Il Moro, ricordano poi un episodio, datato 2016, quando una donna fu investita ben due volte, prima da un'auto che andava in un senso di marcia e poi da un Suv che viaggiava in senso opposto. «In più c'è il problema dell'incrocio con la strada per Martorano - ricordano ancora - Ci vorrebbe una bella rotatoria per evitare pericoli e anche per ridurre la velocità sulla via Emilia. L'hanno promessa tante volte ma la strada è ancora lì, senza marciapiedi e con poca illuminazione». E senza pista ciclabile. Nel luglio del 2009 il Comune aveva promesso che ne avrebbe costruita una, «l'hanno fatta solo qui al Moro, manca il pezzo che prosegue per Parma. Così non serve proprio a nulla».