Collecchio

Patrizio Dall'Argine, i burattini specchio della vita

Dentro la Corte di Giarola ci sono mille voci da ascoltare. Non solo quelle che vengono dal fiume, che ci passa accanto. Non solo quelle della storia, delle tante persone che dentro questo quadrilatero secolare hanno vissuto, lavorato, lottato. Altre voci si nascondono dietro le porte che aprono i battenti sotto il porticato. Sono quelle di tanti burattini, fantasiosi, buffi, surreali, spaventosi: personaggi tradizionali o inventati, nati dalle mani e dalla fantasia di Patrizio Dall’Argine, burattinaio, artigiano. Artista.

È qui, in due locali della corte, di proprietà del Parco del Taro, che Patrizio conserva, oltre al magazzino che ospita i suoi teatrini, gli allestimenti e le attrezzature da portare in tour, le sue innumerevoli «teste di legno»: un piccolo, prezioso e poetico museo di burattini, testimone di un’arte senza tempo. Uno spazio che si può visitare in alcune occasioni, ad esempio quando vanno in scena i suoi spettacoli qui alla Corte per la rassegna «Avena Selvatica» nella quale presenta diversi spettacoli del repertorio, o su richiesta per gruppi. Per le scolaresche ad esempio. Patrizio li racconta, li fa parlare, muovere, vivere, rispettandone sempre i caratteri, ricercandone le espressioni, i pregi, i difetti, con gesti minimi, che tutti comprendono. Perché mentre li costruisce è come se «suggerissero» chi e come essere, quale personalità intendono rappresentare. Tutto è giocato sulla rappresentazione, su una personale visione della realtà: quello che Patrizio ha amato fare fin da bambino, dare una sua interpretazione del mondo, farsi «il suo teatro». Come fanno sempre gli adulti, alla fine. Poi, l’innamoramento, l’incanto, davanti al teatro dei burattini all’Annunziata, quello di Gottardo Zaffati, maestro marionettista e burattinaio. Ma per metter mano ai burattini Patrizio ha dovuto attendere un po’, restando comunque in «zona».

Per undici anni ha infatti lavorato al teatro delle Briciole, una grande scuola, dove ha fatto lo scenografo, l’attrezzista, autore, regista e tanti allestimenti che gli hanno permesso di lavorare con materiali diversi. Non con il legno, però. Per lavorarlo ha dovuto aspettare ancora: è dal 2001 quando con altri ha fondato la compagnia Cà luogo d’Arte, diretta da Maurizio Bercini, che ha iniziato ad approfondire il linguaggio del teatro dei burattini: un percorso proseguito nel 2007 in solitaria e che, successivamente all’incarico di tre anni come burattinaio in residenza negli spazi del Castello dei burattini Museo Giordano Ferrari di Parma, lo ha portato a fondare il Teatro Medico Ipnotico.

«Quando ho iniziato come burattinaio - racconta - era il momento storico in cui quella dei burattini era considerata “lingua morta”, superata. Invece è arte per tutti, è magia, e non solo per i bambini». «Il compito di un burattinaio consapevole - scrive Patrizio - è quello di liberare le immagini dalla loro apparenza. È un’impresa ardua e il suo successo non si misura con il consenso che si può ottenere e nemmeno con la raccolta di un manipolo di proseliti. Per quanto riguarda i guadagni, se il fisico regge, al massimo si potrà ambire ad un tozzo di pane e ad un bicchiere di vino per la vecchiaia, ovvero le stesse modeste ambizioni che aveva Geppetto prima che gli andasse tutto storto».

Dal 2008, seguendo questo principio gira le piazze e i teatri dentro e fuori regione, con la sua baracca: ha allestito ad oggi 35 spettacoli, dei quali 15 sono in repertorio, partendo dalla scrittura, passando alla scenografia, alla costruzione dei burattini fino alla messa in scena dello spettacolo, fatta di mille cose: voce, movimenti, organizzazione dello spazio. Tanti chilometri percorsi ogni anno con «baracca e burattini» per portare in giro lo stupore, l’allegria, la riflessione. Le storie. Dal 2012 la compagnia si è arricchita con l’arrivo della compagna, Veronica Ambrosini, che crea costumi e personaggi, mette in tutto il suo tocco estetico, segue la parte amministrativa e dà voce a diversi personaggi. E insieme a Patrizio, dà vita alla magia.

Do.C.