La storia
Alice Arbelti, neolaureata in medicina, salva la vita a un uomo in aeroporto
«Help! Auito!». Qualcuno chiedeva aiuto nel vastissimo aeroporto di Roma Fiumicino, nei giorni scorsi, proprio mentre Alice Arbelti, parmigiana neolaureata in medicina e volontaria della Croce rossa, stava per imbarcarsi su un aereo per gli Stati Uniti.
Una persona giaceva a terra priva di conoscenza e un capannello di persone intorno a lei tentava di prestarle soccorso e cercava disperatamente un medico: «A doctor, a doctor!» gridavano. Seguendo la voce, senza esitare, Alice si è avvicinata al punto in cui si stava consumando un vero e proprio dramma nell’area partenze internazionali dell’aeroporto: il cuore di un uomo si era improvvisamente fermato.
La neo-dottoressa non ci ha pensato due volte: insieme ad altre due ragazze, di cui una medico pediatra, Alice ha avviato le manovre di soccorso. Con un perfetto lavoro di squadra, la prima ragazza arrivata sul posto eseguiva la valutazione, rilevando l’arresto ed iniziando subito il massaggio cardiaco supportata da un’altra ragazza intervenuta prontamente. Alice in quell'istante ha capito che doveva trovare un defibrillatore. Ha chiesto la collaborazione del personale dell’aeroporto presente sulla scena per raggiungere il prima possibile la postazione del Dae più vicina al punto dove di trovava la persona da rianimare.
Coordinandosi con il resto della squadra ha applicato le piastre e seguendo le indicazioni dello strumento ha guidato con coraggio il soccorso, improvvisandosi anche nel ruolo di interprete.
La situazione, racconta, non era semplice: «La voce-guida del Dae parlava molto piano e in italiano, mentre le altre ragazze erano straniere: così traducevo e davo le indicazioni. C’era confusione, gente che urlava e piangeva, ma sapevo esattamente cosa fare».
Dopo due scariche, il cuore dell'uomo è ripartito e lui ha ricominciato a respirare spontaneamente, proprio in concomitanza con l’arrivo dell’ambulanza. «Se fossi stata solo un medico neolaureato, senza la formazione acquisita in Croce rossa, non sarei riuscita a gestire così bene la situazione - è il commento di Alice -. Il training annuale e le esercitazioni sono fondamentali».
«L’episodio mette in luce un aspetto cruciale: la necessità che più persone possibili conoscano le manovre salvavita e sappiano usare un Dae. – spiega il commissario Cri Parma Gerardo Piombo -. Non solo i sanitari, ma anche la popolazione civile e, soprattutto, il personale di luoghi pubblici e affollati come stazioni, aeroporti e centri commerciali. Chi lo desidera potrà iscriversi ai nostri corsi sul portale Gaia.cri».
«Sapevo cosa fare e mi sentivo tranquilla - conclude Alice -, sono riuscita a gestire le emozioni del momento grazie alla mia esperienza di volontaria ed alla formazione ricevuta».