Giochi del Mediterraneo

Vincent e il suo Ionios a Villa Madama

La sfida più complicata era inventare un punto d'appoggio alla propria opera, visto che la natura non ha fornito di zampe l'originale, che nemmeno chi, armato di matita, ha avuto l'idea di riprodurlo sono poi state aggiunte. Prima, nelle vesti di disegno, leggero nel suo fluttuare in due sole dimensioni, in effetti Ionios poteva benissimo farne a meno. Ci ha pensato Vincenzo De Cillis, in arte Vincent, pittore-scultore di Parma amante della pop art e del mondo Disney, a trovargli la necessaria base d'appoggio, trasformando in scultura l'immagine del simpatico mammifero marino.

Com'è giusto che sia, ora il delfino emerge dall'acqua quasi per tuffarsi nel mondo di sopra, ed è il mare stesso a fargli da sostegno. Così, racchiusa da una teca di cristallo, la mascotte dei Giochi del Mediterraneo del 2026 a Taranto ieri si è presentata a Villa Madama, sul palco insieme con le fiaccole di Milano-Cortina, durante l'evento di lancio della seconda edizione della Giornata dello sport italiano nel mondo, rassegna tematica volta a valorizzare le eccellenze del nostro Paese anche in questo ambito.

Nella categoria dell’eccellenza a questo punto rientra pure De Cillis, con il suo «sbarco» a dorso di delfino nella sede di rappresentanza della presidenza del Consiglio e del ministero degli Esteri. L'idea, è stato lui ad averla, e a Roma sono stati ben lieti di sposarla. «Ho realizzato quest’opera di mia iniziativa - spiega Vincent - per dare un contributo tangibile alla mia terra d’origine, ovvero la Puglia, e per rendere omaggio alla città di Taranto e all’Italia intera». Ieri, ha accompagnato la statua alta 35 centimetri, in resina marmorea, riverniciata a spruzzo con cromatura d’argento e dettagli dipinti a mano, in una cerimonia alla quale sono intervenuti il vice presidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi, il presidente del Coni Luciano Buonfiglio e il presidente Cip Marco Giunio De Sanctis. Con loro, per il «segmento montagna», gli atleti Dario Eynard, Valentina Marchel, Francesca Porcellato e il presidente della Fondazione Milano-Cortina Giovanni Malagò, mentre per il «segmento mare» erano presenti gli atleti Caterina Banti, Ginevra Taddeucci, Antonio Rossi ed Eleonora Depaolis, con il presidente del Comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo Massimo Ferrarese.

«Un grande onore per me - dichiara De Cillis al telefono con la Gazzetta, a fine evento - un’esperienza emozionante da italiano, sportivo e da nativo della stessa terra che ospiterà i Giochi».

Per il pittore-scultore amante della pop art e del mondo Disney, è stato come vivere un secondo tempo ben diverso da quello conclusosi solo un paio di anni fa, con passaggi da un'aula giudiziaria all'altra. Anche dal primo De Cillis era uscito vittorioso, ma solo dopo una logorante maratona giudiziaria cominciata nel settembre del 2021 con il sequestro delle sue opere e la denuncia per contraffazione di marchio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci. Assoluzione dopo assoluzione, il 41enne parmigiano (si è trasferito nella nostra città nel 2003 per iscriversi a Giurisprudenza, lavorando poi in un ristorante e in una boutique trasformata poi in un bistrot in centro) con radici pugliesi dovette sostenere fino davanti agli ermellini della Suprema corte la propria innocenza d’artista che applicava i marchi del lusso a oggetti (barili, estintori, skateboard...) che con il lusso non avevano nulla a che fare. Ora, di nuovo a Roma. Dalla Cassazione al Ministero.

Roberto Longoni