Intervista

La Rappresentante di Lista: «Portiamo a Monticelli la nostra musica obliqua»

Alessandro Frontoni

Nella gioiosa cornice di «Monte Food Festival» in programma questo weekend a Monticelli Terme, la serata del sabato sarà massima attrattiva della kermesse, quando l’area Zinelli, a partire dalle 21.45, accoglierà La Rappresentante di Lista (ingresso libero).

L’iconico duo, che ha conquistato la simpatia del pubblico sanremese grazie a brani come «Ciao ciao» e «Amare», offrirà un grande concerto a ingresso libero che attirerà le comunità di Monticelli Terme e dintorni.

Il mondo massmediale vi conosce meglio di molti cugini o parenti lontani, ma per qualcheduno dei nostri lettori che ancora non sapesse nulla di voi, come vi presentereste?
Veronica: «Siamo Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina. Insieme abbiamo formato nel 2011 questa band. Nel corso degli anni ci siamo impegnati ad arricchire la nostra musica con quanto ci piaceva o faceva rabbia. I nostri testi raccontano del modo in cui guardando la vita, ci rapportiamo al mondo, alla società, all’amore e alla politica. Le canzoni che ci rappresentano di più, non sono arrivate a tutti, mentre brani che andavano meno a fondo nel nostro vivere, li hanno afferrati in tantissimi».

Dario: «Potremmo riassumere il concetto così: abbiamo scritto alcune canzoni che molti conoscono e molte canzoni che alcuni conoscono. Personalmente amo questo tipo di sintesi, tra il non poter fare la spesa tranquillo, perché un casalingo di Palermo mi chiede un selfie e come il cambio dell’acconciatura mi renda irriconoscibile».

L’industria musicale tende sempre a etichettare gli autori che navigano la scena con classificazioni degne di Linneo, tuttavia, cosa sentite in cuor vostro possa definirvi per davvero?
Dario: «Mi affiderei a una frase che l'artista e produttore Giorgio Canali pronunciò alcuni anni or sono, ma ancora ci piace ricordare. “La Rappresentante” è musica obliqua, trasversale. Nel corso del tempo ho imparato ad apprezzare i paradigmi che rendono questa band un progetto dall’identità fortemente radicata. Possiamo realizzare i desideri più disparati nelle nostre canzoni oppure celarci dentro le nostre paure, come sotto al tappeto… “La Rappresentante di Lista” rappresenterà sempre il suo universo ben specifico».

Veronica: «Sento di essere definita dalle mie sensazioni corporali, quelle profondità ataviche che eruttano come le creste dei vulcani. Il dolore allo stomaco, la nausea, le farfalle nella pancia, il prurito… sono le verità fisiologiche da cui apprendo quando sto bene o meno, capendo così cosa non sia adatto a me. Non è una definizione precisa, ma una direzione umana, troppo umana».

Negli anni vi siete contraddistinti grazie al vostro eclettismo e per una spiccata indole politica: come si riesce a far convivere in una società globale tanta potenza etico-artistica individuale?
Dario: «È sufficiente essere intransigenti quando necessario: non sempre, una volta per ciascuno. Credere che si possa cambiare il mondo in cui viviamo, senza nasconderci dietro al paravento della paura di conquistarsi un’idea e una voce proprie».

Veronica: «E per arrivarci è fondamentale studiare tantissimo, farsi raccontare con curiosità le cose che non sappiamo ancora. Così si costruisce un’opinione personale: facendo domande e non rimanendo mai immobili, impassibili, indifferenti».

Alessandro Frontoni