Fidenza
Medico di Vaio «furbetto del cartellino» patteggia un anno
Oltre a quelle per i pazienti, pare si fosse inventato una «cura» per sé stesso. Peccato fosse un extra dai pesanti effetti collaterali (giudiziari), da concedersi quando avrebbe dovuto essere in corsia. Via dai capezzali, libero dal camice e soprattutto dal cartellino da timbrare all'entrata e all'uscita da Vaio. Questa l'accusa che ha portato davanti al Gup un dirigente medico dell'ospedale di Fidenza, chiamato a rispondere di truffa aggravata e di falsità materiale commessa da pubblico ufficiale (e un medico nell'esercizio delle proprie funzioni tale è) in atti pubblici. Il professionista, un cinquantenne residente in provincia, ha patteggiato un anno, usufruendo della sospensione condizionale della pena.
Innanzitutto, il medico si sarebbe specializzato nella riproduzione della firma del direttore dell'Unità operativa nella quale lavorava. Un passaggio necessario per dare valore ai «moduli di comunicazione di mancata timbratura» e ai «moduli di richiesta ferie e permessi» che avrebbe utilizzato per giustificare le proprie assenze: diciassette sarebbero i documenti contraffatti e depositati al relativo ufficio dell'ospedale fidentino dei quali è stato chiamato a rispondere, relativi al periodo compreso tra il 2022 e il febbraio del 2024.
Episodi ai quali ne andrebbero aggiunti altri sette relativi a «banali» mancate timbrature, cioè a uscite e rientri dall'ospedale senza che segnalare l'assenza. Di un paio d'ore in media la durata delle «scappatelle» dal lavoro che sarebbero state ricostruite dai carabinieri del Nas incaricati delle indagini. Una, stando alle accuse - per una «passeggiata» o forse un aperitivo con pranzo a un golf club - a metà settembre del 2024, fu tra le più consistenti, durando dalle 10,40 a quasi le 14.
Le altre, nelle quali quasi sempre sembra essersi diretto verso centri commerciali nella zona nord di Fidenza, avrebbero viste uscite irregolari durante l'orario di servizio nel dopo pranzo. Così il 22 novembre del 2023, quando il professionista si sarebbe tolto il camice alle 14,30 per tornare a indossarlo alle 17,30. Più o meno avrebbe fatto lo stesso a metà dicembre, mentre il 20 maggio del 2024 se la sarebbe presa un po' più comoda, assentandosi dal reparto senza timbrare il cartellino dalle 15,10 alle 18,27. Tre ore se le sarebbe prese tutte per sé una settimana dopo, mentre il 7 agosto sarebbe stato più celere, allontanandosi dalle 17,53 alle 18,42. Poco più di due ore la «vacanza» del 10 settembre della quale era accusato. Al medico saranno confiscati i 913,41 euro di retribuzione che avrebbe percepito «curando» sé stesso anziché i pazienti.
rob.lon.