Lutto

Addio ad Antonietta Murelli: una vita a fianco di Renzo e all'azienda Salvarani

Antonio Bertoncini

Si è spenta nella notte fra martedì e mercoledì Antonietta Murelli, dopo una vita intera spesa al fianco di Renzo Salvarani, con il quale ha condiviso i difficili inizi, la grande ascesa, poi l’improvvisa caduta di una delle aziende simbolo di Parma dagli anni del boom economico.

Antonietta era nata a Sissa, il 16 dicembre 1926, da una famiglia di mezzadri della bassa. Ha seguito Renzo da quando aveva vent’anni, dopo la fine della guerra e il suo ritorno da partigiano, e si sono sposati nel settembre del 1948. A quei tempi la Salvarani era solo un piccolo laboratorio di falegnameria, avviato nel 1939 insieme al fratello Emilio. La famiglia era piena di debiti per dare gambe ad una scommessa sul futuro, e Antonietta verniciava cucine. Fu da allora e per sempre al fianco di Renzo, impegnato nel far crescere l’azienda di famiglia.

«Mia madre – dice il figlio Giovanni - divenne un punto di riferimento importante per tutti. Restò in Salvarani fino all’inizio degli anni Sessanta, quando l’azienda aveva 300 dipendenti e si stava affermando come leader internazionale con le sue cucine. Nel 1966 comprarono la villa del Ferlaro, che Renzo aveva individuato come luogo ideale per tessere le molteplici relazioni tipiche di un capitano d’industria. Antonietta curò in quella villa relazioni con personaggi di ogni tipo. Da lì passarono grandi personaggi: industriali, amministratori pubblici, giornalisti come Sergio Zavoli, stelle dello sport (ciclisti e pallavolisti). Nel tempo libero si dedicò alla beneficenza. La Salvarani era un marchio di livello mondiale». Ma poi il vento cambiò improvvisamente. Negli anni ‘80 arrivò il declino, la crisi che segnò il destino dell’azienda e con esso quello della famiglia Salvarani: «Antonietta – spiega ancora il figlio Giovanni - aveva vissuto in prima persona l’ansia dei tempi difficili in cui tutto era ancora da costruire, l’epopea del grande salto fino ad arrivare ad un’azienda con 3000 dipendenti, quando i Salvarani divennero uno dei simboli dell’industria nazionale, e poi la caduta inattesa e inarrestabile. Ma non ha mai smesso di stare a fianco del suo Renzo. Quando si trattò di vendere i suoi gioielli per far fronte alla situazione, lo fece senza esitazioni e senza rimpianti. Lo stesso accadde quando dovettero lasciare la villa del Ferlaro: “Renzo – fu il suo commento – finalmente ora riprendiamo a vivere”». Antonietta Murelli si è spenta per l’età avanzata dopo aver vissuto tanti anni a Vignale di Traversetolo, sempre accanto al vulcanico marito Renzo, morto a 95 anni nel 2021. Lascia i figli Luigina, la prima, nata nel 1949, Claudio del 1950, che ora vive in Spagna, e Giovanni, il più giovane, nato nel 1959, quando la Salvarani era già una grande azienda di cucine. Le esequie verranno celebrate domani alle 10, alla chiesa parrocchiale di Baganzola, là dove ebbe inizio e fine la lunga avventura imprenditoriale della famiglia Salvarani.

Antonio Bertoncini