L'americano Carl Cavossa tratta rifiuti come l'azienda di Chiozzola

I «sosia» dei Cavozza negli Usa: stesso lavoro e (quasi) stesso nome

Avete presente quei film di fantascienza dove ci sono dei mondi paralleli? Ecco, è un po’ questa l’impressione che hanno avuto Alfredo Cavozza e la figlia Lisa quando si sono imbattuti in una storia che li porta direttamente Oltreoceano.

Premessa: la loro azienda di famiglia, a Chiozzola, si occupa di gestione e riciclo dei rifiuti, specialmente inerti. Lisa ha scoperto grazie ad un’amica in vacanza negli States che a Boston c’è un’impresa che si chiama Cavossa e che ha gli stessi colori come grafica, rosso dominante con grigio e verde.

Fin qui una curiosità simpatica, ma le coincidenze sono diventate incredibili quando, grazie ad una ricerca internet, i Cavozza hanno scoperto che i Cavossa operano nello stesso settore, lo smaltimento e il riutilizzo di materiali da edilizia e costruzioni a Cape Cod, sulla costa atlantica.

«Singolare è dire poco, visto che il nostro ambito non è così consueto, anzi, a Parma e province limitrofe siamo in pochissimi» spiega Lisa Cavozza. «La mia amica se n’è accorta leggendo il nome su un cassonetto, quelli classici a pedale. Stesso mestiere, pure la grafica simile». Ma non è tutto, perché l’assurdo qui è diventato realtà: l’azienda dell’americano Carl Cavossa, l’attuale titolare, è stata fondata dal bisnonno Giuseppe nato a Varsi, il paese natale di Alfredo Cavozza. «Poi si era sposato a Bardi ed era emigrato con tutti i figli. Pensate la mia sorpresa nell’essere contattata via Facebook da Carl, che nelle ultime settimane si trovava proprio in Italia in vacanza!».

Nei giorni scorsi i Cavozza hanno ospitato a Sorbolo mister Cavossa, arrivato da Firenze più incuriosito che mai. Gli hanno mostrato l’azienda ed è qui che il copione di questo film ha riservato l’ennesima sorpresa: come Alfredo, anche Carl ha dei piccoli camion fatti di mattoncini Lego nella sala riunioni, uguali, rossi e grigi. «Addirittura ha la stessa passione per i motori e come me sponsorizza auto nelle corse» rivela Alfredo Cavozza, che nel 2023 ha partecipato alla celebre Parigi-Dakar. E che come il “parallelo” Carl ha avuto anni fa l’intuizione di insistere nel settore dei rifiuti inerti.

Lo statunitense ha ora un mini impero da 70 camion. «Ho scoperto che macina l’inerte proprio come noi a Parma. E così adesso lo chiamo zio d’America» dice Alfredo.

Le due famiglie si sono salutate, Carl ha terminato le vacanze ma nel frattempo ha ingaggiato una genealogista per ricostruire tutta la storia e, magari, qualche lontana parentela. Ma prima della parola fine, un’ultima coincidenza: uno dei figli di Carl si chiama Samuele, come il figlio di Lisa Cavozza… Più surreale di così non si può.

r.c.