Via Emilia Est

Un tredicenne picchiato e rapinato in pieno giorno 

Michele Ceparano

Tredicenne rapinato in centro in pieno giorno. Non ha potuto fare quasi nulla per impedire a due malintenzionati poco più grandi di lui di portare a termine il loro piano. Che avevano probabilmente già in mente. Mancavano solo le vittime, che hanno poi trovato «perlustrando il centro». Lo hanno infatti minacciato, malmenato e rapinato di un oggetto di valore.

L'incubo, che la famiglia del ragazzo ha denunciato ai carabinieri, vissuto dal loro figlio risale ad alcuni giorni fa all'uscita dalla scuola, un istituto superiore del centro cittadino.

Dopo mezzogiorno, una volta terminate le lezioni, il tredicenne, che frequenta il primo anno, con un suo compagno e due loro compagne, si dirige verso il centro commerciale «La Galleria» all'inizio di via Emilia Est per andare a mangiare un panino in compagnia.

I quattro giovani camminano in allegria, con l'entusiasmo della loro giovane età.

Brutto incontro

Una volta al centro commerciale, a un certo punto vengono avvicinati da due giovani, descritti come di qualche anno più grandi di loro, forse di origine straniera. Più o meno, dunque, sui diciassette anni.

Espressioni truci, come quei duri che forse avranno visto in certi film, arrivano in monopattino e inchiodano proprio davanti al gruppetto di amici.

Subito chiedono a lui e al suo amico se hanno soldi. «Avete della moneta?» è la domanda per attaccare bottone, una variante della sigaretta che di solito viene chiesta come scusa per fermare chi, all'apparenza, sembra qualcuno a cui fare qualcosa di male.

Alla risposta negativa dell'amico del tredicenne, segue un'altra richiesta proprio a lui su cui da quel momento il duo di giovani malviventi si concentra.

«Allora tu hai da cambiare dei soldi? Ci servono due banconote da cinque euro» proseguono in modo sempre più minaccioso. Il tredicenne estrae una banconota da cinque, che è tutto quello che ha in tasca.

Scatta l'aggressione

A quel punto scatta l'aggressione, i due lo strattonano e lo afferrano per il colletto della maglietta. Si accorgono, poi, che al collo ha una catena d'oro di valore. Uno dei due gliela strappa e se ne appropria. Così come arrafferà i cinque euro che il giovane si era in precedenza offerto di cambiare, e se li mette in tasca. Il tredicenne compie un disperato tentativo per salvare la sua catenina reagendo con coraggio ai suoi aggressori ma riceve un pugno alla tempia.

Poi la fuga precipitosa dei due giovani malviventi, inseguiti per qualche metro dalla vittima, che rischia di subire altri colpi.

L'allarme

Nel frattempo scatta l'allarme dal momento che una donna che sta passando di lì vede tutto e telefona ai carabinieri. Il giovane non si reca al pronto soccorso per farsi medicare, anche perché la ferita più profonda, quella che sarà più difficile da far rimarginare, è causata dalla paura per essere stato vittima di una rapina, in pieno giorno e in un luogo in cui passa tanta gente. Un episodio che lo segna profondamente.

Oltre a un bene prezioso il tredicenne, a detta di chi gli sta vicino, in questi giorni ha perso anche quella serenità tipica dei giovani che cominciano ad affacciarsi alla vita e che sono costretti ad imparare presto e a loro spese - come testimoniano altre storie simili che abbiamo raccontato in questi anni sulla Gazzetta - che vivere nelle nostre città sta diventando sempre più pericoloso.

Michele Ceparano