Sorbolo
Alla Barilla la «Sorba d'Oro»
Sorbolo in fiera cambia pelle e si trasforma in «Di che pasta sei?», la rassegna che toccherà quattro diverse località della provincia nel corso di ottobre. Ieri il taglio del nastro alla presenza delle autorità, preceduto venerdì dalla sfilata, sempre a tema pasta, organizzata dai commercianti di Sorbolo in collaborazione con Ascom Sts. Molte le attività collaterali che proseguiranno anche oggi. Il momento clou sarà la presenza di Benedetta Parodi che svelerà un nuovo piatto che si prefigge di divenire fin da subito un punto chiave della tradizione: la pasta alla sorbolese.
Subito dopo l’inaugurazione è stata assegnato il premio Sorba d’oro, curato dall’associazione «Sorbolo che produce». Quest’anno il riconoscimento è stato assegnato a Barilla la cui lunga motivazione, letta dal presidente Lucio Ferrari, riporta che, come azienda familiare presieduta dai fratelli Guido Luca e Paolo, nacque nel piccolo negozio di pane e pasta aperto a Parma del 1877. Oggi è famosa per i vari marchi ma, soprattutto, promuove un’alimentazione gustosa, gioiosa e sana, ispirata alla dieta mediterranea e allo stile di vita italiano, seguendo la linea del fondatore il cui scopo principale era quello di produrre buon cibo. Importanti, da parte dell’azienda, l’archivio storico, il supporto alle iniziative per il territorio come la nota «Ingorda» di cui Barilla è sponsor.
A ritirare il premio per l’azienda è stato Andrea Belli, responsabile relazioni esterne Barilla. «Stiamo lavorando a progettualità comuni in corso di valutazione in riferimento alla nuova scuola e a nuovi impianti sportivi di cui daremo maggiori informazioni appena possibile - ha affermato Belli -. Noi di Barilla diciamo grazie alla comunità di Sorbolo, alle istituzioni nazionali, regionali e comunali che sono qui oggi. Soprattutto grazie alle oltre 200 persone che vivono qui e lavorano per noi, perché al centro ci sono le persone».
Un ringraziamento è stato rivolto anche ai volontari della colonna mobile della Protezione civile che operano in tante situazioni di emergenza. «Ci sono parole importanti come “grazie” - ha sottolineato Belli - anche per coloro che lavoreranno per noi visto che si sta continuando ad assumere in vari stabilimenti, ma anche come “reputazione” (perché la storia di un’azienda vale più di un brand o un brevetto) e “comunità”, perché tutto lo possiamo fare grazie alle comunità locali».
Non poteva poi mancare la pasta, quella preparata dalle cucine mobili Barilla e servita dai volontari di Protezione civile perché la festa abbia un senso ancora più profondo.
Silvio Marvisi