La disavventura

Il parmigiano Matteo Mori con gli amici a Ibiza: «Un nubifragio mai visto. Bloccati in hotel: strade come fiumi in piena»

Mara Varoli

«Acqua, vento, tuoni: un nubifragio mai visto prima: siamo rimasti isolati».

Una vera disavventura per un gruppo di parmigiani in vacanza a Ibiza, nelle isole Baleari. Centinaia di abitazioni sono rimaste senza elettricità, locali e negozi chiusi e strade come fiumi: «Improvvisamente, abbiamo visto un muro d’acqua salire inesorabile intorno a noi e per raggiungere l'auto abbiamo dovuto quasi nuotare». Matteo Mori, 50 anni e dirigente d'azienda, durante questo ultimo fine settimana si trovava nell'isola spagnola insieme a Emanuele, Filippo, Luigi e Alberto, quando sabato pomeriggio alle 17,22, un orario che non si dimenticheranno più, si è scatenato il finimondo: «Siamo partiti venerdì da Parma per una vacanza di tre giorni - racconta Mori -, anche perché a Formentera doveva svolgersi la maratona, la Sunset Run 2025, che a causa del forte temporale è stata poi cancellata mezz'ora prima». Un nubifragio che in pochissimo tempo ha allagato tutta l'isola: «Quando è successo noi eravamo in centro, appena rientrati dalla spiaggia - continua il 50enne parmigiano -. Volevamo fare un po' di shopping. Ma è iniziato a piovere fortissimo, con un vento che ti portava via e in mezz'ora eravamo immersi nell'acqua. Dovevamo raggiungere l'auto per tornare in hotel, ma l'acqua ci arrivava alla vita, per cui abbiamo dovuto rimanere a galla. Finalmente in auto, ci abbiamo messo tre ore per fare cinque chilometri. Le strade erano impercorribili. Arrivati in hotel ci siamo chiusi dentro. Fuori era tutto surreale: c'era tutto chiuso, l'acqua che continuava a salire e la città deserta: solo i mezzi della protezione civile, di soccorso in aiuto alle persone e i mezzi delle forze dell'ordine erano in circolazione».

Poi a tarda sera la pioggia si è fermata: «Sì, siamo riusciti a uscire verso le 23,30 per trovare un posto in cui cenare, ma non è stato semplice perché davvero i locali erano tutti chiusi - sottolinea Mori -. Pensavamo però che il peggio fosse passato e invece domenica mattina (ieri) intorno alle sei è ricominciato a piovere e tutto si è allagato di nuovo: due inondazioni pazzesche, con fulmini e tuoni che facevano paura. E le strade come fiumi. L'aeroporto è stato naturalmente chiuso e chi doveva partire domenica mattina è rimasto a terra. Solo verso mezzogiorno è stato riaperto con voli in ritardo di almeno un'ora. Nel primo pomeriggio abbiamo saputo che anche il nostro aereo per Bologna sarebbe partito alle 18,50, per cui alla fine se Dio vuole siamo riusciti a rientrare, tra mille difficoltà, perché con le strade messe così il traffico era tutto bloccato. Per cui non è stato facile raggiungere l'aeroporto in questa situazione».

Mara Varoli