Sorbolo Mezzani

Cesari: «Enza, in caso di piena scenari catastrofici»

Silvio Marvisi

Sorbolo Mezzani «Catastrofico» e «drammatico». Sono queste le parole usate dal sindaco Nicola Cesari, nel corso del consiglio comunale di ieri, riguardo allo scenario di previsione per una piena del fiume Enza. Verrà presto organizzata una serata in cui tutti i consiglieri potranno assistere alla registrazione della presentazione in cui sono stati esposti i dati rilevati e le simulazioni del caso. L’altro punto critico riguarda invece la quantità di terriccio che verrà rimossa dal greto, la metà rispetto all’intervento del 2017, non sufficiente per garantire sicurezza.

Per la prima volta il sindaco ha utilizzato il momento dedicato alle comunicazioni per esprimere la sua paura, alla luce dei lavori di pulizia del greto, su cosa potrebbe accadere in caso di esondazione. Il 29 settembre scorso il consiglio comunale aveva approvato una mozione per chiedere al sindaco di trasmettere le problematiche rilevate riguardo all’Enza, le arcate del ponte risultavano parzialmente occluse e il greto risultava con molti arbusti e troppa terra, e di tenere aggiornato il consiglio riguardo agli sviluppi.

«Le richieste sono state inviate a tutti i comuni, a tutti gli enti e istituzioni - ha affermato Cesari a inizio consiglio - i lavori sono iniziati lo stesso giorno del precedente consiglio mentre, al termine della seduta, andrò sull’argine per vedere l’andamento della piena che potrebbe raggiungere il livello di 11 metri a sancire la chiusura del ponte».

«Visto quanto accaduto tempo fa in Romagna e nei giorni scorsi a Massa Carrara - ha proseguito il sindaco - occorre tenere sempre alta la guardia. Nel greto dell’Enza sono state tagliate delle piante, mi sono confrontato con Aipo e servirà un mese per espletare l’ulteriore progettazione e le pratiche burocratiche per la pulizia. Verranno tolti solo 20mila metri cubi di terreno, pochi rispetto ai 40mila nella pulitura precedente. Togliere solo 20mila metri non è sufficiente, non sappiamo nemmeno quando verranno asportati. Questo è un dato oggettivo e inconfutabile. Non sono sufficienti».

«Inviterò tutto il consiglio comunale - ha aggiunto Cesari - a vedere uno studio dell’Autorità di bacino per l’impatto del fiume Enza, che parla delle criticità durante le piene. È uno scenario drammatico, se qualcuno pensa che questo argomento sia stato sfruttato in modo strumentale o in forma politica, si sbaglia di grosso. Sono estremamente preoccupato di quanto può capitare alla nostra comunità. Lo vedrete con i vostri occhi, ci sono scenari catastrofici che si potrebbero verificare secondo le statistiche. Alcuni comitati si sono rammaricati dell’assenza di alcune istituzioni, le due Province dovevano esserci e mancavano anche diversi sindaci fra cui Brescello. I più sensibili sul tema siamo noi al momento, io e l’assessore Comelli abbiamo posto alcune domande e le risposte non sono state delle più belle».

«Siamo molto indietro con i lavori - ha concluso Cesari -, la piena è stata un anno fa e gli argini sono ancora nelle stesse condizioni. Stando alle email sono stati stanziati 350mila euro per lo Stirone rispetto a Sorbolo che vive un’estrema urgenza, fino a che qualcuno non stanzierà dei fondi gli argini rimarranno in quello stato. Questa è la risposta che mi è stata data. Altro problema la chiavica di Casaltone che interessa il Comune di Parma che sperò farà la sua parte».

Intanto il Comune ha avviato una procedura aperta per individuare il soggetto interessato a ricevere il materiale di risulta dello scavo dal greto dell’Enza. Tutte le proposte di candidatura dovranno essere presentate entro il 5 novembre prossimo.

Silvio Marvisi