PROVINCIA

Il bilancio del primo anno di Fadda: «Ponti, scuole, asfalti e servizi per i Comuni»

Un anno da presidente della Provincia. Alessandro Fadda traccia un primo bilancio - positivo - dell'attività svolta in questi dodici mesi illustrando progetti, infrastrutture e manutenzioni finora portate avanti.

«Come squadra di maggioranza - spiega - abbiamo lavorato sin dal primo giorno, per definire gli obiettivi del nostro mandato. Poi quegli obiettivi li abbiamo condivisi con tutta la struttura della Provincia, composta da personale preparato. Sono stati dodici mesi di grande lavoro durante i quali abbiamo cercato di fare del nostro meglio su tutti i principali fronti che vedono impegnato il nostro ente: viabilità con 1.200 km di strade ed 800 ponti; edilizia scolastica con la gestione di 46 edifici per accogliere più di 20mila studenti delle scuole superiori in oltre mille classi. E poi ancora programmazione del territorio, gestione del patrimonio, attività di coordinamento dei comuni: nel solo 2025, ad esempio, il nostro Servizio viabilità e sicurezza stradale ha rilasciato 2.100 autorizzazioni per trasporti eccezionali. I fronti aperti sono tanti. Le finanze non illimitate e, pertanto, abbiamo cercato di fare del nostro meglio in base alle risorse disponibili partendo dal presupposto che la Provincia – pur svuotata di risorse e di molte deleghe – è rimasta in realtà un punto di riferimento per tutti i comuni».

Asfalti, stanziati 6,5 milioni di euro tra pianura e montagna

Le asfaltature rappresentano una delle azioni più richieste e sentite dai cittadini. «Abbiamo cercato di distribuire le risorse disponibili il più equamente possibile in tutto il territorio provinciale - precisa Fadda - compatibilmente con le esigenze derivanti dalle principali criticità. Dei 6,5 milioni di euro stanziati per gli asfalti nel 2025 ne abbiamo destinati 2,7 milioni in pianura e 3,8 in montagna (suddivisi in 2,1 nella montagna Est e 1,7 nella montagna Ovest). Questo ci ha permesso di programmare nel 2025 asfalti su 52 chilometri di strade provinciali: 18 in pianura; 19 in montagna Est e 15 in montagna Ovest. Non sono mancate alcune difficoltà: ad esempio il taglio ai trasferimenti dallo Stato, applicato dal Governo in primavera, ha complicato la programmazione degli interventi perché, in attesa del successivo rifinanziamento deciso poi in un secondo momento, abbiamo dovuto trovare strade alternative, con l’applicazione dell’avanzo di bilancio del 2024 che avremmo potuto destinare, da subito, al finanziamento di altri interventi. Questo ha comportato un surplus di lavoro per i nostri uffici che sono stati impegnati su diversi fronti. Tra questi, il completamento delle opere connesse alla TiBre: nel solo 2025 abbiamo aperto al traffico il collegamento con il casello a Ronco Campo Canneto e la riqualificata Sp8 a Sissa Trecasali, mentre sono stati avviati gli ulteriori cantieri legati alla TiBre a San Nazzaro di Sissa Trecasali. Di recente, inoltre, abbiamo sottoscritto importanti accordi con il Comune di Collecchio, per la Nuova Pedemontana con il collegamento tra la Sp15 e la Ss62 (opera da 3,5 milioni di euro: 3 milioni da fondi regionali Fsc e 500mila euro dal comune di Collecchio) ed è stata sottoscritta l’intesa per il prolungamento di via Franklin-via Forlanini grazie all’accordo con i comuni di Parma e Sorbolo Mezzani. Siamo poi alle battute finali anche per la progettazione e l’avvio dei lavori (1 milione di euro) sulla Sp66 a Compiano, per fronteggiare la frana ai piedi del castello, e l’installazione delle reti para massi sulla Sp75 tra Monchio e Corniglio (700mila euro). I movimenti franosi sono un problema oggettivo: attualmente ci sono 103 frane attive in tutto il Parmense. Servirebbero, solo per quelle, più di 8 milioni di euro di investimenti. Al momento stiamo affidando le progettazioni per interventi per 2,4 milioni di euro in diversi punti della montagna: tra questi Sp 116 Groppo Pedrazzano, Sp 15 località Armorano, Sp 110 Case Gabelli, Sp17 di Traversetolo, Sp40 a Bosco di Corniglio, Sp 28, Sp 84 Carobbio-Bottignola, Sp61 Calestano-Langhirano, Sp 15 Riva dei Preti ed Sp28 località ponte Lamberti e località Scandolaio».

Ponti, proseguono i lavori a Ragazzola. Tutti gli interventi

Un altro nodo nevralgico sono i ponti. «I lavori sul ponte di Ragazzola (20 milioni di euro) stanno proseguendo - sottolinea Fadda -. Siamo al 30 per cento degli interventi complessivi. Dalle opere nella corsia verso Cremona si è passati a quelle nella corsia verso Parma. Il cantiere procede senza intoppi e senza la necessità di prevedere chiusure totali al traffico della struttura, evitando così disagi alla cittadinanza e alle imprese del territorio che utilizzano il ponte per gli spostamenti tra Emilia e Lombardia. In questo 2025 abbiamo completato anche i lavori di rifacimento del ponte sullo Stirone a Scipione di Salsomaggiore (620mila euro) e stiamo procedendo anche per la realizzazione del nuovo ponte a Castellina di Soragna sulla Sp12, un altro lavoro da 5,5 milioni di euro rispetto al quale abbiamo previsto anche l’installazione di un ponte provvisorio in ferro, il cosiddetto ponte Bailey, per evitare l’interruzione del traffico in un punto strategico della viabilità provinciale. Da poco abbiamo stanziato 500mila euro per la messa in sicurezza del ponte Taro Iv lungo la Sp 359r e 250mila euro per la messa in sicurezza del ponte sul Rio Boceto al km 26 della Sp17 a Neviano. Ci sono poi 588mila euro per la manutenzione straordinaria e l’adeguamento delle barriere di sicurezza in varie strade provinciali. Abbiamo consegnato i lavori riguardanti i due ponti in acciaio sul rio Corsenna sulla Sp28 per 2,8 milioni. Stiamo, inoltre, terminando la progettazione del Ponte Lamberti sempre sulla Sp 28 per un impegno finanziario totale di 1,2 milioni ed il ponte sul canale Fumolenta sulla Sp 60 di Coenzo di Sorbolo Mezzani per 2,8 milioni».

Nuovo ponte sul Po tra Colorno e Casalmaggiore, lo stato dell'arte

Il presidente Fadda fa il punto anche sul nuovo ponte sul Po tra Colorno e Casalmaggiore. «Ad inizio settembre, al termine dei sondaggi e della raccolta dei dati necessari - afferma - abbiamo ricevuto il progetto di fattibilità tecnica ed economica per il nuovo ponte sul Po tra Colorno e Casalmaggiore che, ora, abbiamo consegnato ad Anas, il soggetto che avrà materialmente il compito di realizzare il ponte predisponendo il progetto esecutivo. Un’opera da 300 milioni di euro per la quale serviranno 5 anni di lavori. La parte in alveo sarà composta da 3 campate di 150 metri di lunghezza, ciascuna in acciaio e con forma ad arco, mentre la restante parte, in golena, sarà caratterizzata da un viadotto multicampata. Il progetto è stato concepito con l’idea di consentire l’utilizzo del vecchio ponte, durante il cantiere per il nuovo, in modo da non interrompere la viabilità. Ora entra nel vivo la partita del finanziamento economico dell’opera che deve coinvolgere il Governo».

Edilizia scolastica, ecco gli interventi finora realizzati.

Il numero degli studenti che si iscrivono alle superiori nel parmense è in crescita. Un valore che sarà in aumento anche nei prossimi anni. «In virtù di questo trend - osserva Fadda - tra un anno e l’altro è necessario un grande lavoro di adeguamento degli spazi scolastici. Nel corso dell’estate abbiamo eseguito varie opere di manutenzione e riorganizzazione degli spazi per quasi 900mila euro. Nel frattempo abbiamo continuato a monitorare i vari progetti del Pnrr. Ne abbiamo già completati 15 sui 18 totali per un valore di 31 milioni di euro. Tra questi uno dei più attesi è certamente il completamento del nuovo Itis: 40 nuove aule (11 già consegnate). Pochi giorni fa, inoltre, abbiamo stanziato altri 800mila euro per realizzare i nuovi laboratori del liceo artistico Toschi negli spazi della Provincia in piazzale della Pace, mentre in viale Caprera ci saranno nuovi spazi per il Bertolucci (250mila euro). Un ambito che ci rende molto orgogliosi è l’impegno che la Provincia ha messo in campo, stanziando importanti risorse, per sostenere la varie farm per la formazione dei nostri ragazzi. Mi riferisco ai finanziamenti – a fianco di quelli di altri enti, fondazioni e privati – per l’ampliamento di Food Farm 4.0 a Fraore e per l’Accademia del prosciutto al Gadda di Langhirano, così come per l’ampliamento del Gadda a Fornovo. Siamo poi molto felici per le numerose adesioni al progetto “Un patrimonio per la scuola” (50 classi) e “Orientarsi in Reggia” (5 istituti), sperimentazioni di un modo di fare scuola aperta al territorio in sinergia con gli elementi di pregio del nostro patrimonio».

Il rapporto con la montagna, dopo le critiche di inizio mandato

«Nell’ultimo anno, insieme a tutti i consiglieri - dichiara - abbiamo raggiunto spesso i vari territori appenninici. Ci sono stati confronti, diretti, con i sindaci e gli amministratori e, laddove richiesto, anche con i cittadini. Non siamo andati a promettere interventi mirabolanti, ma abbiamo sempre parlato di quello che concretamente si può fare per il bene della montagna: creare tutte le condizioni affinché in montagna si possa vivere e lavorare, mantenendo servizi e garantendo una viabilità efficiente. Siamo soddisfatti di come ci hanno accolto gli amministratori della montagna: credo che abbiamo apprezzato il nostro approccio. Come ho sempre detto ho voluto tenere per me la delega alla montagna come segno evidente di quanto sia centrale questa parte del territorio della nostra provincia. A breve, proprio in Montagna Est, presenteremo il progetto “App Move” che metterà a disposizione 7 pulmini elettrici grazie ai quali sarà possibile garantire il trasporto collettivo per giovani e anziani verso centri sportivi, socio-sanitari e luoghi di aggregazione. Un progetto pilota: ce ne sono solo 9 in tutt’Europa simili a questo. Abbiamo, inoltre, avviato due importanti iniziative: la ripresa del Contratto di fiume Parma – Baganza e l’avvio del Contratto di fiume dell’Alta Media Val Taro, strumenti di programmazione volontaria e negoziata per la gestione sostenibile dei bacini idrografici».

La valorizzazione delle «perle», dalla Reggia di Colorno a Pratospilla

«Per la Reggia di Colorno - sottolinea Fadda - abbiamo rafforzato il dialogo con Palazzo Reale di Milano e Reggia di Monza in modo da mutuare e condividere esperienze positive. L’ingresso nella rete della Residenze reali europee, inoltre, ci sta offrendo opportunità di collaborazione con le più importanti realtà come Versailles e Schönbrunn. Tutti aspetti molto rilevanti in vista di concretizzare i lavori di valorizzazione possibili grazie ai fondi (5 milioni di euro) ottenuti dal ministero della Cultura, in merito sono attualmente in corso le procedure di gara per l’affidamento della progettazione. Per Pratospilla e Lagoni si sono conclusi i bandi che, in vista della prossima stagione, ci hanno consentito di individuare i nuovi gestori per far tornare a vivere questi luoghi splendidi della nostra montagna. Crediamo molto nel dialogo tra tutte queste realtà con la rete dei Musei del Cibo nell’ambito della vasta offerta culturale e naturalistica del Parmense».

La Provincia in aiuto dei comuni, un impegno concreto

«Si è lavorato molto affinché la Provincia, più strutturata di un piccolo comune - ricorda Fadda - possa essere un punto di riferimento per gli enti. Ci sono progetti che sono andati in questa direzione. Intenso l’impegno dedicato alla formazione. La Provincia ha organizzato e finanziato, non soltanto per i comuni ma anche per altri enti del territorio che erogano importanti servizi per i cittadini (le Asp e l’Ente Parco), la formazione obbligatoria per la gestione dei contratti pubblici. Ci siamo attivati per supportare i comuni sul fronte del reclutamento del personale con la formazione degli operatori. Abbiamo organizzato e finanziato la formazione per il Bim (Building information modelling), ossia per gli appalti di importo superiore ai 2 milioni di euro. C’è poi tutto il tema dei grandi progetti per impianti legati alla produzione di energie rinnovabili (biometano nella Bassa, eolico in montagna) rispetto ai quali la Provincia si è resa disponibile a svolgere un ruolo di coordinamento. La nostra posizione su questi temi è chiara: nessuno è contrario, a prescindere, agli investimenti sulle energie rinnovabili, ma allo stesso tempo non è possibile che le progettazioni siano calate dall’alto, senza il necessario coinvolgimento degli enti locali. Per questo ribadiamo la necessità di una legge nazionale che incentivi gli investimenti sulle energie rinnovabili, senza però esautorare Province e Comuni dalla loro funzione fondamentale di governo del territorio e, quindi, dalla possibilità di avere un peso decisionale nell’ambito degli iter autorizzativi di questi interventi. sindaci ed amministrazioni comunali devono avere voce in capitolo».

r.c.