Intervista

Matteo Azzali: «Al Grande Fratello ho portato le mie regole»

Pietro Razzini

Determinato, autentico, diretto: Matteo Azzali, quarantasettenne parmigiano eliminato lunedì scorso dal Grande Fratello, è tornato in città. Il maestro di pugilato ha portato nella Casa più spiata d’Italia, la disciplina appresa sul ring e la capacità di ascolto figlia della sua esperienza. Un percorso che non dimenticherà ma che, nel complesso, non l’ha cambiato: «Dentro il reality ero esattamente come sono nella vita di tutti i giorni. Non è stato quindi complicato riadattarsi alla quotidianità. Ritrovare i miei affetti, il lavoro, i ragazzi della palestra… è stato naturale».

Era il momento giusto per chiudere questa opportunità?

«Un po’ mi è dispiaciuto. Avrei voluto vivere ancora qualche momento là dentro. Ma sono felice di come ho affrontato il percorso. È andata bene così: avevo voglia di riabbracciare la mia vita».

È diverso «vivere» rispetto a «vedere» il GF?”

«Assolutamente sì. Dentro ci si diverte ma si ha anche tanto tempo per pensare. Tutto viene amplificato: le emozioni, i rapporti, anche i silenzi. Il tempo sembra dilatarsi, le giornate sono lunghissime, e spesso non sai nemmeno che ora o che giorno sia».

.C’è qualcuno nella Casa con cui ha instaurato un legame autentico?

«Sicuramente con Omer. È un ragazzo dal grande cuore, molto più maturo dei suoi 26 anni. Ci siamo trovati subito: lui pratica arti marziali, io la boxe. Mangiavamo in modo simile, ci allenavamo insieme. Anche con Francesco Rana ho legato molto: è di una simpatia contagiosa, le serate in sua compagnia erano sempre una ventata di allegria».

.E qualcuno che l’ha delusa?

«Nessuna delusione. Forse con le ragazze ho legato meno. Credo però sia normale: troppa differenza d’età e di interessi».

Quali sono stati i momenti più belli della sua esperienza?

«Al terzo posto, i balletti con Graziano di Amici. Non avrei mai pensato di riuscire a muovermi a tempo di musica. Al secondo posto gli allenamenti con Omer, inventandoci di tutto con quello che trovavamo in giro e i racconti serali di Francesco. Al primo posto, l’ingresso nella Casa. È un momento che capita una volta nella vita e che non dimenticherò mai».

Il Grande Fratello è anche un gioco di strategie: chi lo sta interpretando meglio?

«Direi Jonas. È un bravo ragazzo e un bravissimo giocatore. Ha capito le dinamiche e ha iniziato a muoversi con intelligenza».

Da che parte si schiera nel duello tra lui e Omer?

«Li ho divisi io quando stavano litigando. Sono giovani, con tanto carattere e un’energia incredibile. Fuori dalla Casa probabilmente non si sarebbero mai incontrati. Omer ha poi provato a riappacificarsi, anche su mio consiglio. Io volevo evitare che la tensione degenerasse. Mi è costato un rimprovero ma rifarei tutto. Fuori dal gioco vado spesso nelle scuole a parlare ai giovani di lotta contro la violenza. Che messaggio avrei mandato se non fossi intervenuto?».

Cosa ne pensa dell’ingresso della moglie di Domenico?

«Ho parlato con Valentina qualche giorno fa: era molto amareggiata. Posso capirla. Sono però più che convinto che tra Domenico e Benedetta ci sia solo una vera amicizia. E vivendo la quotidianità del GF lo capirà anche lei».

Se pensassimo alla Casa come a un «campo di allenamento», quali lezioni ne ha tratto?

«La convivenza di tante persone in uno spazio ristretto è possibile solo con regole chiare. È la stessa filosofia che applico nella mia palestra. Ricordo che Donatella mi disse: “Se esci tu, qui si crea il caos più totale”. Purtroppo mi sembra che abbia avuto ragione».

Riprenderà il suo lavoro o ha in mente nuovi progetti legati al mondo dello spettacolo?

«Torno alla mia vita, che è bellissima. Faccio il maestro di pugilato, ho un negozio di integratori, sono circondato da persone che mi vogliono bene. Ho già ricevuto alcune proposte ma resto con i piedi per terra: il Grande Fratello è stata una parentesi meravigliosa. La mia quotidianità è ciò che mi fa stare bene».

Pietro Razzini