Gente di campagna
Piccinini «Io, la stalla, i campi e la scoperta di Paesi lontani»
Agricoltore e viaggiatore? Binomio possibile. Parola di Fernando Piccinini, che con il fratello Alberto conduce l’azienda di famiglia, tramandata attraverso le generazioni a Gainago di Torrile.
L’allevamento di vacche da latte - insieme alla coltivazione di erba medica, cereali e soia - è la mission dell’attività: annovera circa 80 capi di bestiame su una superficie agricola di 80 ettari (metà in proprietà, metà in affitto).
Con la cifra distintiva della passione e dell’ottimismo, Fernando Piccinini racconta il piacere di lavorare dall’alba fino a sera, «perché le cose da fare sono tante». «Amo la vita all’aria aperta da sempre - spiega -. Ho iniziato ad andare nei campi fin da piccolo, prima per passatempo e poi per imparare. Il mestiere dell’agricoltore non permette pause, al massimo una mezza giornata ogni due settimane, anche perché la gestione è in carico esclusivamente a me e a mio fratello, ma con un po’ di organizzazione si riesce a ritagliarsi lo spazio per il tempo libero. Basta volerlo».
Il suo lo dedica volentieri ai viaggi in giro per il mondo insieme alla compagna Annalisa, alla quale riconosce il merito di avergli fatto scoprire ed amare quest’hobby.
«Siamo stati in Sud Africa, Cina, Perù, India, Vietnam. Momenti indimenticabili che ti mettono a confronto con altre civiltà. Al ritorno si porta a casa un bagaglio di esperienze insostituibili. Forse per mia deformazione professionale, ovunque osservo gli aspetti rurali. In California, nella Napa Valley, dove i frutti per natura crescono grandi e squisiti, si producono vini eccellenti. Là i macchinari, nelle immense estensioni di terreno, sono enormi. Altrove, invece, soprattutto nel sud est asiatico, ho visto colture molto parcellizzate, dove la terra viene ancora lavorata a mano e le persone con grande dignità e coraggio si accontentano di condizioni di vita davvero difficili. Noi italiani siamo abituati a lamentarci, ma dovremmo essere grati per quello che abbiamo».
Anche oggi, con «il futuro che è un’incognita», Piccinini vede rosa perché «l’alimentare va bene: tutti, in particolare nel lockdown, abbiamo imparato ad apprezzare i prodotti di qualità riscoprendo la passione per la cucina».
Tra i fiori all’occhiello nazionali annovera, a pieno titolo, il parmigiano reggiano, «prodotto d’eccellenza, come anche i salumi del nostro territorio, unico al mondo».
«Io credo - ritiene - che restino ancora ampi margini per l’export. All’estero tutti ci conoscono per le specialità alimentari. Inoltre dovremmo mirare a coltivare più cereali per limitare le importazioni. Quando vedo campi pieni di pannelli fotovoltaici penso che potrebbero essere meglio impiegati. L’agricoltura è importante: merita di essere praticata e valorizzata».
La scheda
Nome: Fernando Piccinini
Età: 50 anni
Segno zodiacale: Ariete
Studi: Diploma di scuola media inferiore
Hobby: Viaggi e fotografia
Sogno nel cassetto: Continuare a viaggiare per conoscere da vicino persone e realtà diverse
Azienda: Piccinini Fernando e Alberto, Gainago di Torrile
Attività: Allevamento vacche da latte per parmigiano reggiano e coltivazione erba medica, cereali e soia.