Linea Fidenza-Cremona
Treno a Busseto, ritardo da record. Autobus sostitutivi. «Troppo pochi»
Ennesimo disservizio, ieri mattina, sulla linea ferroviaria Fidenza – Cremona. Linea che, da anni, è al centro di polemiche per i tanti ritardi. In alcune occasioni, tra l’altro, non si sono nemmeno presentati (o almeno non lo hanno fatto in orario compatibile) gli autobus sostitutivi con parecchi studenti che, di fatto, sono rimasti a piedi e i genitori sono stati costretti a sobbarcarsi viaggi in auto, con tutte le conseguenze del caso (costi di carburante e problemi al lavoro). Ieri mattina, il treno delle 7, quello che porta gli studenti a scuola ha accumulato qualcosa come 200 minuti di ritardo.
Stavolta sono arrivati gli autobus sostitutivi ma il problema è rimasto perché, come ricordato dal consigliere di minoranza Gianarturo Leoni di Busseto, vicesindaco fino a pochi mesi fa «gli autobus erano due e chiaramente insufficienti per Busseto, figuriamoci per Villanova ed oltre. I problemi – ha aggiunto Leoni - si possono sempre verificare ma si pretende che il cosiddetto piano B, o di sostituzione dei treni, sia adeguato al numero di studenti e non palesemente inadeguato, obbligando le famiglie a correre con mezzi propri a Cremona. Detto questo, come sempre fatto in passato come amministrazione Contini - ha annunciato - scriveremo all’assessore regionale protestando e chiedendo venga definitivamente risolto il problema».
Sulla vicenda sono intervenuti i consiglieri regionali Matteo Daffadà e Pasquale Gerace che hanno depositato un’interrogazione per chiedere che si attivi un tavolo tecnico a cui siedano Rfi, Regione, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e amministrazioni comunali interessate, per programmare la serie di interventi necessari e non più rinviabili per garantire il servizio ai pendolari di queste aree. «È una situazione divenuta ormai oltre l’insostenibile – hanno detto Daffadà e Gerace – i continui disservizi impattano negativamente sulla vita di lavoratori pendolari e studenti che quotidianamente utilizzano il treno per recarsi al lavoro e a scuola. Non possiamo parlare di qualità di un servizio, quando ci sono disagi regolari, che si ripetono da anni e a cui da tempo si chiede una soluzione chiara». p.p.