la storia

Sophia e il brigde: da Traversetolo al tetto d'Europa

Maria Chiara Pezzani

La ventunenne: «Tanto lavoro, ora si gioisce»

La traversetolese Sophia Capobianco, insieme alla Nazionale italiana femminile Under26, si è laureata campionessa europea di bridge. Le giovani giocatrici si sono guadagnate il primo posto nel corso ai 28esimi Campionati europei giovanili a squadre, che si sono svolti a Veldhoven in Olanda.


Dal 19 al 24 luglio, le sei giocatrici, divise in coppie, si sono alternate sui due tavoli dove si svolgevano le sfide, riuscendo a salire dalla seconda alla prima posizione all’ultimo turno di gara. «Un risultato inaspettato però ovviamente sperato» commenta la 21enne che si trova ancora in Olanda, dove l’Italia ha vinto anche l’argento nella categoria U26 open. Studentessa al terzo anno di Giurisprudenza, Sophia ha ereditato la passione per questo sport dai genitori. «Sono soci in un circolo dove davano lezioni e partecipavano a tornei - racconta -. Io ero piccola e spesso mi portavano con loro. Ho iniziato a prendere lezioni da Sandra Valentini, bravissima insegnante che poi mi ha consigliato di partecipare ai Campionati italiani a Riccione».


Era il 2014 e ancora giovanissima si è fatta notare dai talent scout che l’hanno inserita nel giro della nazionale. «Ed eccoci qui, dopo anni di impegno, tempo dedicato agli allenamenti assieme alla mia compagna Eleonora Dalpozzo e al resto della squadra, a gioire per questo risultato – prosegue -. I grandi giocatori lo dicono: è molto più importante una buona coppia, che due bravissimi giocatori che non sanno giocare insieme. Siamo un gruppo di amiche che si supportano. Far parte della nazionale, grazie alla Federazione, significa avere l’opportunità di fare diverse esperienze, anche all’estero come questa».
Un’intesa costruita nel tempo, allenamento dopo allenamento, incontri settimanali sulle piattaforme utilizzate per giocare anche da lontane. La Dalpozzo infatti, insieme alle sorelle anche loro parte della nazionale, abita a Bologna. Ma la passione è più forte. «È un gioco poco noto ed è un peccato perché è una bellissima scuola, dove si mettono molto a prova mente, matematica e logica. In altri Paesi i bambini iniziano a giocare in ambito scolastico. Qui invece è raro che i giovani si avvicinino a questo gioco».


Il risultato assume quindi ancora più valore e riempie d’orgoglio la comunità. «Complimenti a Sophia da parte dell’Amministrazione, perché ha portato il nome di Traversetolo a livello europeo – commenta il sindaco Simone Dall’Orto -. Non vediamo l’ora di incontrarla per consegnarle una sorpresa».