Albareto
Storia, cultura, tradizione: ecco il museo del Fungo porcino. Inaugurato nel palazzo delle Comunalie
Albareto In occasione della 25esima Fiera nazionale del Fungo, è stato inaugurato ad Albareto il Museo del Fungo porcino nel palazzo delle Comunalie, nel cuore del paese. L’esposizione permanente si presenta come un percorso complementare all’omonimo Museo aperto due settimane fa a Borgotaro, e si divide in diverse sezioni dedicate alla biologia e alla natura dei miceti, agli aspetti faunistici, ambientali e farmaceutici ad essi legati, alla nascita ed evoluzione della micologia, ma anche agli elementi culturali relativi ai funghi e in particolare al porcino, vanto del territorio albaretese fornito del marchio Igp.
Il Museo, di altissima qualità nella realizzazione e ricchissimo di contenuti e approfondimenti, porta all’attenzione del pubblico pure un’ampia narrazione circa il rapporto fra miceti e storia locale, medicina, letteratura, oltre a tante curiosità e animazioni: «Si tratta di un museo dinamico, aperto, patrimonio di tutta la valle, che dialoga con l’esterno ed è idealmente inserito in un luogo più grande, il bosco - ha affermato Mario Marini, presidente dell’associazione dei Musei del Cibo, circuito nel quale si inseriscono le realtà di Albareto e Borgotaro -: vogliamo così stimolare l’attenzione del pubblico verso la conoscenza e l’interesse per il porcino e valorizzare la ricchezza del territorio».
«I due Musei del fungo si integrano e si completano, sono un tutt’uno e sono diffusi sul territorio come diffuso è il fungo porcino - ha spiegato Giancarlo Gonizzi, coordinatore dei Musei del Cibo -: essi sono frutto del lavoro sinergico dell’associazione Musei del Cibo e delle amministrazioni locali, coadiuvati da un comitato scientifico, da esperti e professionisti, e vogliono ricordare Pier Luigi Ferrari, indimenticato primo fautore del museo, e Guido Soncini, collezionista che ha donato una preziosa raccolta di stampe e pubblicazioni micologiche».
All’inaugurazione erano presenti l’assessore regionale alla montagna Barbara Lori, che ha encomiato la bontà dell’iniziativa, il consigliere Matteo Daffadà, il presidente della provincia Andrea Massari, i sindaci del territorio, oltre a molti esponenti del volontariato: «Questo luogo arricchisce la nostra conoscenza e la consapevolezza delle tradizioni e del futuro», ha ricordato il primo cittadino Davide Riccoboni, cui ha fatto eco Alessandro Cardinali, vicepresidente del Gal del Ducato, ente che ha reso possibile la creazione del museo: «I porcini sono associati non solo all’aspetto economico, ma in Valtaro costituiscono un presidio culturale: non vi è casa che non sia legata in qualche modo al fungo».