Gente di campagna

Il casaro Levati: quando il formaggio è veramente affare di famiglia

Claudia Olimpia Rossi

Titolare dell’azienda agricola a Sorbolo Mezzani

«Mi ricordo bene il giorno in cui sono partito a lavorare. Quando l’Italia ha vinto i Mondiali dell’82 ero al mare: appena tornato sono andato in caseificio. Ma in realtà la mia vita è stata sempre lì. Ci sono cresciuto dentro. Fin da piccolo, i discorsi in casa erano su formaggio, maiali, salumi. Il mio lavoro mi piace moltissimo. Quasi non vedo l’ora che sia mattina per tornare in caseificio. Perché, vede, non è un lavoro: è un mestiere. Come fare il vino o l’olio. Non si sa mai come verrà il prodotto. E’ sempre uguale ma sempre nuovo. Per questo non stanca. L’altro giorno un amico casaro, a una cena, mi ha detto: che bello poter parlare tra noi, perché ai ritrovi delle scuole i discorsi sono tutti sui viaggi. Ecco, sono d’accordo anche io».

La dichiarazione d’amore di Pietro Levati, titolare dell’azienda agricola che porta il suo nome e casaro della latteria sociale La Mezzanese, intarsia il racconto della storia imprenditoriale di famiglia.
Nell'azienda in cui Pietro Levati lavora con la moglie Raffaella Ceci, la figlia 25enne Elisabetta e la sorella Lucia, confluisce una lunga tradizione. Il padre Armando, anche proseguendo l’arte casara del suocero Giacomo Martini, insieme alla mamma Maria Pia, ha tramandato il sapere e l’impegno: nel ‘94 la realtà produttiva si è arricchita, acquisendo il podere su cui è sorta la porcilaia che oggi alleva 700 capi.


«Nei campi coltiviamo mais e orzo per i nostri maiali, oltre ai foraggi per la rotazione. Posso dire - spiega Levati - che quasi l’80% della razione per l’allevamento è prodotta “in casa”. Era rimasta da sempre la voglia di un pezzo di terra. Così, presentata l’opportunità, l’abbiamo comprato, qui a Mezzani, nella zona della Parma morta».
Levati & Levati è completamente a conduzione familiare (nella foto Pietro è con la sorella Lucia, la figlia Elisabetta e la nipote Francesca Romanazzi). «Andiamo d’accordo - svela - perché abbiamo le stesse idee. Anche mia moglie, figlia di un contoterzista, è cresciuta in questo mondo e sa cosa vuol dire. Se c’è da seminare, anche se è domenica, si fa».
Il tempo libero di Pietro Levati è anche mentre lavora. «A me piace moltissimo ascoltare la musica. Adesso, con il cellulare, che io sia in caseificio, sul trattore o sul camion, mi accompagna sempre. Sento di tutto, ma come genere preferito resto fedele alla disco music anni ‘90, i tempi in cui andavo in discoteca: quante serate al Marabù, al Jumbo, al Casta Diva, al Guaranà. Alla domenica pomeriggio invece si pattinava al 501 di Gualtieri».
Una volta Pietro Levati è stato anche un terribile presidente di caseificio che licenziava il casaro: ma era tutto finto, recitando nel film “Colpi di genio” dell’epica serie cinematografica mezzanese di Romeo Azzali. Dulcis in fundo, la passione a molti zeri di Levati: le auto di lusso. «E’ una soddisfazione - conferma - che mi tolgo. Anche come cultore. Sono stato a Mercante in Fiera a vedere modelli da esposizione. In questo momento ho una Maserati Levante. La precedente una Porche Cayenne». E questo è tutto vero.

La scheda

Nome: Pietro Levati
Età: 54 anni
Segno zodiacale: Sagittario
Studi: Diploma di terza media
Hobby: Ascoltare musica
Sogno nel cassetto: Avere più tempo libero da dedicare agli altri
Azienda: Latteria sociale “La Mezzanese”; azienda agricola Levati Pietro, via Distaccamento Po 5, Sorbolo Mezzani
Attività: casaro e titolare attività produzione Parmigiano Reggiano e allevamento suini.