l'intervento
Cisl e Cgil: "L'Unione Bassa Ovest Parmense è finita nella nebbia?"
"Il cantiere dell'Unione, nato fragile e precario, ma che doveva gettare fin da subito basi solide partendo dal massimo coinvolgimento del personale, inizia già a perdere pezzi in modo assai preoccupante. Il problema più urgente è proprio il mancato coinvolgimento ed i ritardi nell’avvio del confronto con i sindacati di categoria dei lavoratori pubblici di CISL e CGIL che, nonostante un paio di verbali sottoscritti, nei quali le parti si erano assunte reciproci e vincolanti impegni, continuano a non essere tempestivamente convocati ed a non essere preventivamente informati."
Questa la criticità più importante, denunciano Marco Aliani e Gianluca Mezzadri, delle segreterie di Cisl Fp e Fp Cgil, che include l'enorme difficoltà causata da colpevoli e reiterati ritardi degli amministratori ad avviare un confronto generale con le segreterie Sindacali confederale provinciali per discutere degli aspetti inerenti i livelli di servizio che la nuova Unione si propone di erogare alla cittadinanza.
"Purtroppo nonostante l'apertura al dialogo e al progetto offerta con senso di responsabilità da parte dei sindacati nella primavera del 2023 - spiegano Aliani e Mezzadri - stanno tornando a galla tutti i dubbi e le perplessità di natura generale e di sostenibilità complessiva evidenziati nella prima fase e sui quali i sindaci avevano gettato acqua sul fuoco illustrando quasi esclusivamente i vantaggi di lavorare con la gestione associata. Questa situazione di stallo non fa che ribadire tutti i rischi e le criticità di un progetto di Unione, formata solo da 3 comuni e in modo accelerato, che deve procedere gestendo insieme Servizi Informatici., Protezione civile, Polizia municipale, Gestione del Personale."
La prima conseguenza dei passaggi non chiari e lineari si ripercuote sull'organizzazione del lavoro del personale coinvolto, che deve far funzionare la macchina amministrativa: "Personale che già oggi, nei comuni dov’è assegnato, lavora con mille difficoltà dovute alle croniche carenze d'organico; figuriamoci come potrà evolvere questa situazione, se si considera che lo stesso personale, senza nuove assunzioni, sarà chiamato ad assicurare i servizi della nuova Unione, convenzionati ed associati per la popolazione dei tre Comuni."
La seconda criticità, senza un'analisi costante di costi benefici e degli indicatori di miglioramento per il lavoro dei dipendenti e per i cittadini, è quella di creare l'ennesima scatola vuota con ricadute economiche sugli stessi comuni: "CISL e CGIL hanno sempre ritenuto importanti le Unioni gestionali per ottimizzare e massimizzare i servizi ai cittadini, per il miglioramento professionale degli stessi lavoratori, in ambiti ottimali adeguati all'innovazione e alla semplificazione dell'offerta degli Enti Locali, ma con questi presupposti e con questa sterile mancanza di confronto le prospettive non sono per niente buone. Se non verrà fatta chiarezza e non verrà subito aperto un tavolo di confronto sindacale strutturato che affronti queste tematiche a tutti i livelli - concludono i due sindacalisti - siamo pronti a mettere in campo tutte le azioni necessarie a tutelare i lavoratori ed i cittadini."