nel parmense
L'azienda che rimuoveva l'amianto poi non lo smaltiva: trovati accumulati oltre 300 metri cubi
Nei giorni scorsi i carabinieri forestali del Nucleo di Solignano e Salsomaggiore, con il supporto del NIPAAF di Parma, hanno sequestrato un considerevole quantitativo di cemento amianto stoccato illecitamente nella sede di una ditta del parmense.
Il deposito è stato individuato grazie a un'attività d’indagine iniziata dopo la demolizione di un manufatto rurale.
I militari si sono insospettiti quando, nell’acquisire la documentazione relativa alla demolizione della struttura, hanno notato la mancanza di tutti quei documenti che avrebbero dovuto dimostrare la corretta rimozione e il successivo smaltimento della copertura dello stabile costituita da lastre in cemento amianto.
A questo punto hanno tentato di ricostruire le fasi della demolizione, andando ad individuare le ditte edili che, a vario titolo, avevano lavorato nel cantiere.
L’indagine ha portato all’individuazione di un’azienda con sede in provincia di Parma, specializzata nella rimozione di amianto, nei giorni scorsi controllata dai carabinieri forestali.
Nel corso del sopralluogo i militari hanno rinvenuto un ingente quantitativo di cemento amianto stoccato senza alcun titolo autorizzativo all’interno degli oltre 400 metri quadri di pertinenze aziendali.
Da quanto ricostruito dai militari, il rifiuto pericoloso, dopo essere rimosso da diversi siti bonificati, anziché essere immediatamente smaltito nei centri autorizzati, è stato accumulato abusivamente per mesi. Da una valutazione iniziale è stato stimato un volume complessivo che potrebbe superare i 300 metri cubi.
Il responsabile dell'azienda è stato denunciato per gestione non autorizzata di rifiuti pericolosi, mentre l’area e i rifiuti presenti sul posto sono stati sottoposti a sequestro penale.
Dopo il sequestro sono state immediatamente attivate le procedure previste per la messa in sicurezza e smaltimento.