Roccabianca
Giuseppe Farina, vero «uomo del Po»
Roccabianca Il Grande fiume, la campagna e la gente del Po sono stati al centro della sua esistenza. Così, brevemente, si potrebbe tratteggiare la figura di Giuseppe Farina, «memoria storica» di Roccabianca con i suoi 88 anni. Se ne è andato in silenzio, in punta di piedi, secondo il suo stile di vero uomo del Po, sollevando subito sentimenti di vivo e profondo cordoglio in tutto il paese dove era molto conosciuto e dove si era distinto per quelle doti di sensibilità e solidarietà che lo avevano portato ad essere un pluridecorato donatore Avis.
Un passato da operaio e muratore per aziende della zona, da tempo era in pensione ma non ha mai perso la sua vitalità. «Giuseppe – ha ricordato lo scrittore locale Angelo Gil Balocchi - era una persona semplice ma di grande spessore umano. Gli piaceva stare con gli altri, era un buon chiacchierone, sempre pronto ad andare con la memoria a una delle mille storie della sua vita, iniziata nelle condizioni abbastanza dure di tante famiglie del passato. Aveva un bellissimo modo di raccontare, divertente e insieme profondo. Ascoltandolo si capiva come, pur non avendo potuto frequentare scuole particolari, fosse un uomo ricco di curiosità e desiderio di sapere. Giuseppe – ha aggiunto Balocchi - amava la compagnia, ma anche molto i lunghi silenzi del fiume, dove andava spesso a passare ore con la canna o il bilancino, da esperto pescatore e conoscitore del Po qual era. Non si contano i chili di ambolina o di pesce gatto che ha fatto friggere poi personalmente appena tornato da un giretto a pescare, perché il pesce gli piaceva preparato alla sua maniera. È stato una figura tipica di Roccabianca, di quelle che con la loro quotidianità hanno segnato negli anni il carattere del nostro paese. Parlava in quel modo calmo e autorevole di chi ne ha passate tante, sapendo essere spesso spiritoso, sempre per lo stesso motivo. Perché l’ironia – ha evidenziato - è un marchio di fabbrica tipico roccabianchino, e Giuseppe la sapeva padroneggiare senz’altro molto bene. È stato anche uno dei più attivi donatori di sangue della nostra benemerita sezione Avis di paese. E così lo vogliamo ricordare, come uomo dal carattere roccabianchino vero».
Farina, che da diversi anni aveva perso la moglie Grazia, ha lasciato la figlia Barbara con Massimo. In tanti hanno partecipato alle esequie che si sono tenute in chiesa parrocchiale.
p.p.