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Parma -

Lunedì 15 Settembre 2025


ristorante

Osteria Restori: cucina dai sapori conosciuti e buoni e vini selezionati

Osteria Restori Cucina dai sapori conosciuti e buoni e vini selezionati

Il belvedere è affacciato sulla valle del Taro e sul verde delle colline coni tavoli semplicemente apparecchiati all’ombra delle piante e al fresco della graditissima brezza estiva -e la sera c’è pure qualcuno che chiede di mangiare nelle salette interne. Subito menu e carta dei vini che Alessandro Restori illustra con la competenza e l’entusiasmo che lo hanno portato a costruirla: etichette scelte seguendo la traccia della qualità, prodotti di nicchia, piccole cantine dalle regioni italiane, vini che raccontano una storia di passione e sacrificio, molti tra i cosiddetti «naturali», ma per fortuna non solo: il voto alto vuole segnalare la bontà della ricerca e incoraggiare ad ampliare, ma non troppo, la scelta.

La cucina, i piatti

Tutta la famiglia Restori all’opera, la parte femminile in cucina e quella maschile tra i tavoli. Ogni cosa è fatta in casa, i piatti sono preparati al momento e si precisa sul menu che «questa osteria non è un fast food, non abbiate “pressia” perché stare a tavola dev’essere un piacere». Va bene così, anche perché la terrazza è molto accogliente. E intanto arrivano i salumi dell’antipasto: sono di maiale rosa la spalla cruda con 20 mesi di stagionatura (elegante e dal sapore pieno), il discreto salame di tre mesi, il buon prosciutto Leporati, dolce e delicato. Dai maiali neri di Aldo Brianti (Azienda San Paolo), l’ottima cicciolata rustica e tagliata a mano, la coppa con 20 mesi di stagionatura anch’essa di molta qualità. Il fuori programma è una mortadella evanescente e la croccante freschezza della giardiniera di verdure della casa. Ai primi i tortelli di patate, con un leggero soffritto di scalogno nel ripieno, sono un must della casa per l’equilibrio, la bontà della pasta, il condimento misurato di burro normanno e Parmigiano di montagna. Meno bene i cappellacci di radicchio rosso e Asiago, mentre sono una piacevole sorpresa quelli di pasta verde ripieni di punta al forno e conditi con sugo d’arrosto e brunoise di giardiniera dai sapori compositi e stimolanti. E ancora pappardelle di pasta verde con ragù di pasta di salame. Ai secondi roast-beef di vitello col suo fondo e misticanza; filetto di maiale in crosta con cipolle di Tropea e caramello all’aceto; carne salada, pepe e olio; lumache in umido e una frittata, giustamente bavosa, con cipolle marinate e lumache in umido messe sopra a ingolosire. Anche tagliata di cavallo con salsa alla senape.

Per finire

Il budino con cacao amaro, zabaione e amaretti; la torta sbrisolona; la zuppa inglese con ricca presenza alcolica che la fa giustamente definire come ‘codigna’ (intensa, tosta -per chi non conosce la lingua patria); lo zabaione di casa che può anche accompagnare la buona torta frangipane farcita con marmellata brusca di marasche addolcita da alcune amarene Fabbri; un insulso sorbetto al limone salvato, per fortuna, dalla presenza sul fondo del bitter Campari. Una scaglia di buon Parmigiano Delfante di Ravarano per rispettare il detto che «la bocca non è stracca…». I prezzi: coperto 2 euro, antipasti 13-20; primi 13-15; secondi 14-20; dolci 5-7. Menu non esposto, ingresso, bagno, parcheggio comodi.

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