Sorbolo Mezzani

Mangiano in un ristorante per 200 euro e poi lasciano il "chiodo", ma i carabinieri li rintracciano grazie alle telecamere . Denunciati due 50enni italiani

Si è conclusa con una denuncia alla Procura della Repubblica di Parma per insolvenza fraudolenta l'accurata indagine condotta dai Carabinieri della Stazione di Sorbolo Mezzani, un'operazione che ha permesso di attribuire presunte responsabilità penali a carico di 50enni italiani, responsabili di essersi allontanati da un ristorante della zona senza saldare il conto.

L'episodio risale a qualche mese fa, quando i due, con un piano ben studiato, hanno pensato di farla franca dopo un abbondante pranzo in un ristorante di Sorbolo Mezzani.

Secondo le testimonianze raccolte e le successive risultanze investigative, i commensali si sono presentati al locale in modo spensierato e apparentemente a proprio agio.

Hanno ordinato pietanze costose e bevande pregiate, mostrando un totale disinteresse per il costo finale del pasto, un atteggiamento che, con il senno di poi, si è rivelato parte integrante di una strategia premeditata.

Al termine del lauto pranzo, i due hanno tentato di pagare con una carta di credito che è stata però rifiutata.

Con la scusa di doversi recare all'auto, parcheggiata di fronte al ristorante, dove uno dei due aveva lasciato il portafogli con i contanti, si sono rapidamente dileguati, lasciando il titolare dell'esercizio in una situazione di evidente disagio e con mancato profitto di 200 euro.

La svolta nelle indagini è arrivata subito dopo la presentazione della denuncia da parte del ristoratore.

I Carabinieri di Sorbolo Mezzani, forti della loro costante presenza sul territorio e della profonda conoscenza dei soggetti che vi gravitano, hanno immediatamente avviato una minuziosa attività investigativa.

Il primo passo compiuto dai militari è stato l'acquisizione delle testimonianze dei collaboratori del ristorante e la visione attenta delle immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza del locale e delle zone limitrofe.

Un lavoro certosino che ha permesso di raccogliere elementi utili all'identificazione dei presunti responsabili.

Le indagini dei Carabinieri si sono quindi concentrate sull'analisi dei filmati che hanno ripreso i due mentre si allontanavano a bordo di un'autovettura.

Grazie a queste immagini, i militari sono riusciti a risalire alla targa del veicolo, un dato cruciale che ha permesso di ricostruire l'intero itinerario compiuto dai due "furbetti".

Attraverso accertamenti incrociati delle banche dati, i Carabinieri sono giunti all'identificazione del reale utilizzatore dell'auto e, di conseguenza, anche del suo complice: si tratta di due uomini italiani di 50 anni, rispettivamente residenti uno in provincia e l'altro a Parma, entrambi già noti alle forze dell'ordine per precedenti di polizia per reati vari.

Al termine delle indagini, e una volta acquisiti schiaccianti elementi probatori, per i due 50enni è scattata la denuncia all'Autorità Giudiziaria.

È obbligo rilevare che gli odierni indagati sono allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.