Liverani si presenta: "Meglio il lavoro delle parole"
Giornata di presentazioni in casa Parma. Allo stadio ”Ennio Tardini”, accompagnato dal presidente di Nuovo Inizio Marco Ferrari, dal presidente del Parma Calcio 1913 Pietro Pizzarotti, dal direttore dportivo Marcello Carli e dal club manager Alessandro Lucarelli, è stato il turno di Fabio Liverani, neo-allenatore del club crociato. Liverani lavorerà in questa avventura al Parma con Manuel Coppola (allenatore in seconda), Cesare Bovo (collaboratore tecnico), Giuseppe Cappello (Match Analyst), Emiliano Corsi (collaboratore tecnico), Claudio Marchese (collaboratore tecnico), Paolo Giordani (preparatore atletico) e Domenico Gualtieri (preparatore atletico).
“Le emozioni sono tante, perché queste sono una società e una città con un passato storico ed un presente molto importante. E’ una società che stava sempre nell’èlite anche quando io ero calciatore, come squadra e come ambiente. La rinascita, in questo periodo, è stata di grandissimo livello: vittorie su vittorie di campionati, continuità dirigenziale e di progetto, tornando ad essere in pianta stabile nel campionato di serie A. Le due salvezze sono state importanti, la società è stata molto presente in questi anni altrimenti è difficile salire velocemente e mantenersi: questa è la cosa più importante per la città e per i tifosi. Il lavoro svolto da Roberto D’Aversa in questi anni credo sia stato di grandissimo livello, ho trovato un ambiente pronto e preparato. Ho tanto entusiasmo e voglia di fare bene in questa squadra e con questa società. Appena c’è stata la possibilità ho sentito la voglia di tutti qui, dalla proprietà al direttore dportivo passando per Alessandro Lucarelli che lavora fisso con noi. In questo momento mi piace più far vedere il lavoro che le parole, ma ci sono momenti come questo dove è giusto che io esprima il mio pensiero: vorrei avere presto riscontro sul campo“.
Qual è il suo pensiero di calcio? Ha chiesto qualcosa in particolare al direttore sportivo o lavorerà con la rosa che ha a disposizione?
“Quando sono venuto io, la cosa che mi piace di più è la chiarezza di ciò che trovavo e di quello che sarà il progetto condiviso immediatamente col direttore e – automaticamente – con la proprietà. Mi piace avere dei principi di gioco, il nostro obiettivo è la salvezza che magari possiamo raggiungere attraverso un gioco propositivo. Questo non vuol dire che non ci saranno momenti di sofferenza o momenti di difficoltà, che vanno messi nel contenitore di questo campionato che sarà difficile e complicato. Il direttore sa i calciatori che abbiamo a disposizione, quelle che potrebbero essere delle cessioni anche se ad oggi non ci sono richieste e dunque siamo quelli dell’anno scorso: un’ottima base. Se ci saranno delle cessioni ci saranno anche delle entrate, altrimenti si può lavorare benissimo con questa squadra che ha delle grandissime potenzialità e si possono trovare altre idee con un gruppo che ha fatto bene e può migliorare“.