Liverani: "Questo Parma vuole stupire"

"Perchè ho scelto il Parma? Il motivo è sicuramente il d.s. Carli. E poi l’organizzazione: avere un centro sportivo di livello mondiale è fondamentale. E la qualità della rosa sulla quale posso lavorare è di ottimo livello: si può competere per la salvezza e lottare ad armi pari con tutti. E magari, alla fine, arriva anche qualcosa di più". Fabio Liverani è certo di aver fatto la scelta giusta, anche se il club emiliano sembra aver ridotto il budget e optato per la linea giovane. "Non credo che ci sia un ridimensionamento - assicura il 44enne romano, reduce da tre stagioni sulla panchina del Lecce, - Ci sono da mettere dentro giocatori di prospettiva mantenendo un’ossatura importante. Si possono fare quelle 2-3 cessioni, come fanno anche le altre squadre, ma questo non vuol dire ridimensionare. Significa riprogettare per poi andare avanti e mantenere il livello attuale che è buono per una realtà come Parma". Del Parma, in questi primi giorni, l’ex centrocampista di Lazio, Fiorentina e Palermo è rimasto colpito dall’organizzazione: "Si curano i minimi dettagli e, specialmente per una squadra che deve lottare per non retrocedere, credo sia un aspetto importante. Nello stesso tempo c'è voglia di stupire".

"I proprietari hanno dato un messaggio, ma loro sono i primi tifosi e sono convinto che se ci saranno da fare dei sacrifici, da qui a fine mercato, li faranno. Quest’anno è un mercato particolare. E’ vero che c'è quest’obiettivo, ma è anche vero che da altre parti non c'è tutta questa liquidità, dunque il progetto di vendere o di abbassare l’età media si può spostare anche alla prossima stagione. L’input che ho dalla proprietà non è quello di svendere, ma di vendere: dunque, se non arrivano offerte adeguate alla qualità dei calciatori, non siamo un club che deve svendere". Tra sette giorni arriverà al 'Tardinì il Napoli e Liverani, dopo l’amichevole vinta ieri con il Genoa, non può che essere fiducioso nella costruzione di una squadra che senta davvero sua: "Io vorrei un Parma con un’identità, che va in campo sapendo cosa fare: sa quando deve stringere i denti, sa quando deve giocare. Vogliamo raggiungere il più velocemente possibile l’equilibrio tra fase difensiva e offensiva". Alla fine della stagione, fine, Liverani sarebbe contento se "avessimo raggiunto il nostro obiettivo principale, che è la salvezza, e magari aver valorizzato qualche giocatore". Una doppia mission affatto semplice