Faggiano: 'Ibra al Parma? Un sogno, ma è irrealizzabile'
"Quello che mi ha spinto al Parma è stato soprattutto la sua storia, il club meritava di essere dove era sempre stato. Ho pensato: Parma è Parma, in Europa e nel mondo, nessuno mi ha dato un obiettivo da raggiungere perché meritavamo di essere in serie A". Daniele Faggiano, direttore sportivo dei crociati, si racconta in una lunga intervista al "Guardian" dove ripercorre gli anni della ricostruzione gialloblù, passati nel giro di tre stagioni dalla serie D alla serie A e ora realtà consolidata del massimo campionato. "Ci siamo strutturati come se fossimo una squadra di B mentre eravamo in C e prima ancora avevamo costruito la nostra promozione in C a un bar. Era una situazione non da club di serie A ma c'è sempre stata grande unità al nostro interno e questo ha fatto la differenza. Anche in serie B avevamo vinto una partita su 10 o 11, stavamo facendo fatica ma ci credevamo, era tutti per uno e uno per tutti, non ci siamo mai gettati fango l’uno con l’altro. Ecco, per me il simbolo di queste stagioni è questo: quando le cose non vanno bene, restiamo uniti". Dei tanti acquisti fatti in questi anni, Faggiano è soprattutto fiero di Scozzarella e Iacoponi: "Ho comprato tanti calciatori che per gli altri non valevano quell'investimento e invece ora danno anima e cuore in serie A. Queste storie hanno fatto la differenza nella ricostruzione del club". Fra gli ultimi colpi, invece, Matteo Darmian: "Non è stato facile, il Manchester United ovviamente non aveva bisogno dei soldi del Parma ma ci siamo sentiti via telefono e via mail, loro hanno capito le nostre esigenze e ci hanno aiutato con le richieste di Darmian. Il Manchester United si è comportato da Manchester United e sono felice e fiero di aver portato Matteo qui". In generale il Parma si è diviso fra giocatori d’esperienza come Gervinho e Bruno Alves e talenti come Kulusevski. E per quanto riguarda il futuro, confessa: "Il mio sogno è Ibrahimovic ma non possiamo permettercelo".