CALCIO

Krause al "Guardian": "Sogniamo in grande per il Parma"

Il nuovo Tardini: "Voglio che sia un posto dove andare sette giorni su sette"

«Sogniamo in grande». E’ il titolo dell’articolo contenente la lunga intervista che Kyle Krause ha rilasciato al quotidiano britannico The Guardian.

L'imprenditore americano, dallo scorso anno unico proprietario del Parma - ai tempi d’oro una delle "sette sorelle" della A - ha spiegato quali sono le ambizioni del suo progetto per il club. Con una missione: «Riportare in Europa» i colori gialloblù, quelli di una società con una storia «che non molti possono vantare» sul vecchio continente.

«Il primo obiettivo è la promozione. In secondo luogo, dobbiamo conservarla. E poi... sogniamo in grande, ovviamente, ma ci vuole tempo. Perché il Parma abbia successo, dobbiamo sviluppare il vivaio e far crescere i nostri giocatori, talenti che possano essere pronti per la serie A entro i prossimi 10 anni». Anche «utilizzando l’analisi delle prestazioni per cercare di creare un vantaggio competitivo. I dati sono assolutamente cruciali e prevediamo di investire più risorse in quest’area. Il nostro chief performance and analytics officer, Mathieu Lacome, che si è unito a noi dal Paris Saint-Germain, sta facendo un ottimo lavoro».
Sotto la dirigenza Krause sono state gettate le basi per la costruzione, nel 2023, del nuovo stadio Tardini e per l'ampliamento del centro di allenamento. «Oggi bisogna avere uno stadio che possa supportare i tuoi progetti - ha sottolineato l'imprenditore -. Voglio che sia un posto dove andare sette giorni su sette. Quel supporto poi torna e aiuta a costruire il resto del club. Stiamo acquistando il terreno intorno al nostro centro di allenamento e vogliamo portare lì tutte le squadre. Avere un centro di allenamento adeguato è uno strumento per essere competitivi». 

Tra i progetti anche l’allestimento di una squadra femminile di alto livello: «Quando sono arrivato, il Parma aveva una squadra femminile di quarta divisione che non aveva ricevuto attenzioni da parte della dirigenza. Poi abbiamo avuto l'opportunità di entrare in A dall’Empoli (a giugno il Parma ha acquistato la squadra femminile, con l’Empoli che ha scelto di puntare sulle giovanili, ndr) e vogliamo fare grandi cose. Vengo dall’America e mi sembra strano che un ragazzino non abbia la stessa opportunità di praticare questo sport, maschio o femmina».

C'è un club di riferimento nella rinascita del Parma? «Non uno in particolare, ci sono esempi da seguire in molte società. Mi viene in mente l’Ajax, che sforna giocatori non solo per la loro prima squadra, ma capaci di andare in tutta Europa. Il Barcellona per gli stadi che ha costruito, il Liverpool per il lavoro fantastico che sta facendo sull'analisi dati».