La Gelmini alle Regioni: "Domani la prima bozza del Dpcm"
«Il governo sta lavorando intensamente in queste ore sul nuovo provvedimento anti-Covid. Sono naturalmente in costante contatto con Palazzo Chigi e contiamo di farvi avere, nella giornata di domani, con grande anticipo rispetto alla scadenza del 5 marzo, una prima bozza del Dpcm». Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la ministra Gelmini all’incontro con le Regioni. «Per l’esecutivo Draghi è fondamentale il confronto costante con le Regioni e anticipare le decisioni, in modo da lasciare ai cittadini il tempo necessario per poter organizzare la propria vita», ha aggiunto.
«Il sistema dei parametri (per definire i colori delle zone in Italia nell’emergenza Covid) si può affinare, ma probabilmente non con il decreto in arrivo, ci vorrà un tavolo tecnico. In ogni caso, per rendere più agevole la programmazione delle attività economiche, le chiusure non entreranno più in vigore di domenica ma di lunedì».
«Il sistema a fasce verrà mantenuto. Finora è stato scongiurato un lockdown generalizzato e questo deve essere l’obiettivo principale anche per le prossime settimane e per i prossimi mesi», così la ministra Gelmini secondo quanto si apprende. «State certamente notando un cambio di metodo. Ci siamo visti domenica e ci stiamo rivedendo oggi. Gli incontri saranno sempre più frequenti e costanti», ha detto. Sul rinvio al lunedì dalla domenica dell’entrata in vigore delle ordinanze «questo avevano chiesto le Regioni, e lo avevo condiviso, questo abbiamo ottenuto. Così aiutiamo anche le attività economiche che non perderanno il week end».
«Stiamo lavorando per una graduale riapertura dei luoghi di cultura. Il ministro Franceschini ha avviato un confronto con il Cts per far in modo che, superato il mese di marzo, si possano immaginare riaperture con misure di sicurezza adeguate. E’ un percorso, non è un risultato ancora acquisito. Ma è un segnale che va nella giusta direzione». Così la ministra Gelmini agli Enti locali durante l’incontro con le Regioni.
«La vaccinazione è iniziata in tutti gli Stati membri e la nostra strategia sui vaccini ha garantito che tutti» i Paesi Ue vi abbiano «accesso». Ma «anche così, dobbiamo accelerare con urgenza l’autorizzazione, la produzione e la distribuzione di vaccini, nonchè la vaccinazione». Si legge nell’ultima bozza circolata della dichiarazione congiunta della videoconferenza dei leader Ue, di cui l’ANSA ha preso visione. «Le aziende - si legge - devono garantire la prevedibilità della produzione di vaccini e rispettare i termini di consegna contrattuali».