Una donna al patibolo federale in Usa, l'ultima è stata 70 anni fa

Donald Trump dispensa grazie e commuta pene per amici e alleati ma non per l’unica donna nel braccio della morte, la prima che verrà giustizia dopo quasi 70 anni: Lisa Montgomery sarà sottoposta a iniezione letale il 12 gennaio, solo 9 giorni prima dell’insediamento di Joe Biden, che si è invece impegnato a mettere fine alla pena capitale federale. 
La data è stata confermata da una corte d’appello di Washington, proprio nel giorno in cui un Paese come il Kazakistan ha abolito la pena di morte. Il giorno era stato fissato inizialmente per l’8 dicembre ma l’esecuzione era stata fermata dopo che gli avvocati della donna erano rimasti contagiati dal Covid. I legali avevano contestato la nuova data del 12 gennaio sostenendo che non poteva essere fissata mentre era in vigore la sospensione dell’esecuzione. Un tribunale aveva accolto la loro istanza ma i giudici di secondo grado hanno concluso che l’ordine del direttore dei penitenziari è legittimo, dando disco verde per l’iniezione. 
Le speranze ora sono appese ad un ultimo appello della difesa, che aveva già chiesto a Trump di tramutare la condanna della donna in ergastolo senza possibilità di libertà condizionale, facendo leva sull'infermità mentale della detenuta: «data la gravità della malattia mentale della signora Montgomery, le torture sessuali e fisiche che ha subito per tutta la vita e il collegamento tra il suo trauma e i fatti del suo crimine, facciamo appello al presidente per concederle misericordia e commutare la sua condanna in ergastolo"'. 
Appello ignorato da Trump, che lo scorso anno ha rispolverato la pena capitale federale dopo una moratoria di 17 anni, supervisionando già 10 esecuzioni e rifiutandosi di bloccare le quattro restanti nonostante la consueta 'treguà nel periodo di transizione: se verranno portate a termine, sarà il presidente che ne ha collezionato di più in oltre un secolo. 


Lisa Montgomery, 52 anni, è stata condannata a morte per un crimine particolarmente efferato commesso nel 2004, quando dal suo Kansas andò a casa di Bobbie Jo Stinnett, in Missouri, fingendo di voler acquistare uno dei cuccioli di cane allevati dalla donna, all’epoca incinta di otto mesi. Ma, una volta entrata, la strangolò e le tagliò il ventre con un coltello da cucina per estrarre la bambina, ancora viva, con l’obiettivo di far credere che fosse sua figlia. Il caso, che scosse l’America, ispirò libri ed episodi tv. Montgomery ha alle spalle una vita tormentata: abusata dal patrigno e minacciata dalla madre con una pistola dopo la scoperta degli abusi, alcolizzata, due matrimoni in giovane età finiti male, l’ultimo sotto i colpi di altri abusi. E quattro figli prima di una sterilizzazione mai del tutto accettata. 
L’ultima donna ad essere giustiziata in Usa è stata Bonnie Heady, nel 1953 in una camera a gas del Missouri. Insieme al marito Carl Hall, anche lui condannato a morte, rapì a scuola il figlio di sei anni di un ricco imprenditore, lo uccise e chiese quello che allora fu il più grande riscatto nella storia americana: 600.000 mila dollari, l’equivalente oggi di oltre 5 milioni di dollari.