La morte di Willy: i fratelli Bianchi: "Ci dispiace, ma non l'abbiamo toccato"
Non lo abbiamo toccato. Respingiamo ogni accusa. Siamo intervenuti per dividere, abbiamo visto un parapiglia e siamo arrivati». E’ quanto hanno detto Marco e Gabriele Bianchi durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte. «Siamo dispiaciuti e distrutti perchè accusati di un omicidio che non abbiamo commesso».
E’ escluso il movente razziale e politico per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo picchiato a morte a Colleferro. Lo si apprende da fonti investigative. Per l’omicidio sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Colleferro quattro giovani: il fratelli Gabriele e Marco Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, accusati di omicidio preterintenzionale in concorso.
"I fratelli Bianchi erano lì solo per picchiare. Non è stata una rissa, ma un’aggressione. Sono stati 20 secondi di violenza inaudita". A "The Breakfast Club" su Radio Capital parla Vincenzo, il padre di uno dei ragazzi feriti nella rissa che ha portato alla morte di Willy Monteiro Duarte. Il figlio di Vincenzo, che vuole restare anonimo, è riuscito a salvarsi nascondendosi dietro una macchina: "Quella sera Willy, mio figlio e i suoi amici sono andati in un locale dopo il lavoro - racconta Vincenzo -. Willy ha visto un suo compagno di scuola coinvolto in una rissa e ha avuto la bontà di dirgli di lasciar perdere. Poi qualcuno ha chiamato i fratelli Bianchi e hanno iniziato a picchiare chiunque passasse di lì. L’aggressione non è durata 20 minuti, ma pochi secondi. Nessuno riusciva a fermarli". Vincenzo ricorda Willy come un ragazzo sorridente e responsabile: "Willy era quello della compagnia che prendeva sempre la macchina perchè non beveva mai. Era il ragazzo che tutti vorrebbero come figlio".