Conte: «Se la curva cala sarà possibile ripartire prima». Zaia: «Il Veneto può riaprire tutto». Arcuri: «Da lunedì via alla produzione di mascherine italiane»
«Con il rispetto delle regole, in alcuni territori si potrà rallentare notevolmente la curva del contagio e alcune attività potrebbero ripartire prima del previsto": così ieri Conte. Scatto in avanti intanto di Zaia: alle giuste condizioni, «il Veneto può riaprire tutto». Secondo il governatore, si «andrà verso la riapertura differenziata tra le regioni»Gli assessori alle Attività produttive di 33 città italiane hanno scritto al premier Giuseppe Conte perchè «riveda la road map, altrimenti migliaia di attività, chiuderanno prima del 18 maggio o del primo giugno». Le attese sulla Fase 2 «avevano creato aspettative che ora rischiano di tramutarsi in disperazione difficilmente gestibile». «Ci sono commercianti, artigiani, ambulanti, partite IVA, - rilevano - che oggi hanno bisogno di un aiuto concreto da parte dello Stato: contributi a fondo perduto, una minore pressione fiscale e sostegno immediato per pagamento degli affitti. Queste attività non possono sopportare un periodo di chiusura così prolungato per questo tutti noi ci uniamo alla loro richiesta e chiediamo di riaprire». «Chiediamo inoltre - precisano - ulteriori trasferimenti agli Enti locali affinchè ogni amministrazione possa avere risorse per aiutare attività che vedranno diminuire drasticamente le loro entrate». La lettera è sottoscritta dagli assessori di Aosta, Pisa, Vicenza, Pavia, Biella, Latina, Venezia, Treviso, Verona, sondrio, Viterbo, Cagliari, Cosenza, Palermo, Pesaro, Ferrara, Trieste, Messina, Pordenone, Siracusa, Udine, Foggia, Forlì, La Spezia, Genova, Novara, Savona, Massa, Arezzo, Lodi, Ferrara, Monza, Fermo.
"Da lunedì distribuiremo una quantità maggiore di Dpi, non più e non solo al sistema sanitario e para-sanitario, alle forze dell’ordine ma anche per garantire il funzionamento dei trasporti pubblici locali, i servizi pubblici essenziale e per proteggere anche le donne e gli uomini che popolano le rsa, spesso purtroppo focolai primari del contagio. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo perchè i cittadini possano approvvigionarsi ad un prezzo equo. Tra 10 giorni inizia la produzione delle mascherine realizzate con le macchine che abbiamo contribuito a realizzare, a metà giugno le nostre macchine produrranno 4 milioni di mascherine 25 milioni, e da fine agosto in poi 35 milioni di mascherine al giorno". Lo ha detto il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, nel corso della conferenza stampa.
Coronavirus: Papa, politici superino le divisioni - «Preghiamo oggi per i governanti, che hanno la responsabilità di prendersi cura dei loro popoli in questi momenti di crisi». Lo ha detto il Papa citando «i capi di stato i presidenti di governo, i legislatori, i sindaci, i presidenti di regione. Che il Signore li aiuti e gli dia la forza perchè il loro lavoro non è facile. Perchè quando ci siano differenze tra loro capiscano che nei momenti di crisi devono essere molto uniti per il bene del popolo perchè l'unità è superiore al conflitto».
Spadarofa: riforma sport dopo emergenza - Una riforma dello sport quando l’emergenza sanitaria sarà superata. E’ l’obiettivo annunciato dal ministro Vincenzo Spadafora in un messaggio su Facebook in occasione della festa dell’1 maggio. "E' superfluo sottolineare quanto quello che stiamo vivendo sia un primo maggio diverso, anomalo. Questo virus impedisce a molti di lavorare, mentre altri non si sono mai potuti fermare - scrive - Rivolgo un pensiero particolare ai tanti lavoratori dello Sport, coloro che, spesso senza le dovute garanzie, lontano dai riflettori, svolgono un’azione fondamentale. Molti di loro hanno poche tutele e meritano maggiore rispetto: per questo - quando questa emergenza sanitaria sarà terminata - mi sono impegnato a riformare l’intero settore".
Consulenti,4,4 mln a lavoro,piu' over50 e a Nord - Scatterà lunedì 4 maggio la 'fase 2' per 4,4 milioni di lavoratori, mentre «2,7 milioni» resteranno ancora a casa. La ripresa, però, non è esente da «paradossi": in attività torneranno, infatti, soprattutto gli 'over50', rispetto ai giovani, in prevalenza nel Nord Italia, area più esposta al contagio da Covid-19. Lo rilevano i consulenti del lavoro.