Terzo giorno di calo dei malati: oggi 10 meno di ieri. Ma ci sono stati 437 morti. Record di guariti
Continua il calo dei malati di coronavirus in Italia. Oggi sono infatti 107.699 gli attualmente positivi, 10 in meno di ieri, quando erano scesi di ben 528 unità. E’ il terzo giorno di calo consecutivo dei malati. Il dato è stato fornito dalla Protezione civile. Superate le 25 mila vittime di coronavirus in Italia. Sono oggi 25.085, con un incremento di 437 in 24 ore. Ieri l’aumento era stato di 534. Nuovo record di guariti dal coronavirus in Italia in un solo giorno: sono complessivamente sono 54.543, con un 2.943 rispetto a ieri, quando l’aumento era stato di 2.723. Prosegue ancora il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus. Ad oggi sono 2.384, 87 in meno rispetto a ieri. Di questi, 817 sono in Lombardia, 34 in meno rispetto a ieri. Dei 107.699 malati complessivi, 23.805 sono ricoverati con sintomi, 329 in meno rispetto a ieri e 81.510 sono quelli in isolamento domiciliare. Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia - compresi morti e guariti - è di 187.327, con un incremento rispetto a ieri di 3.370. I tamponi complessivi eseguiti in Italia per il coronavirus sono 1.513.251, ben 63.101 in più di ieri. Oltre 709 mila di questi sono stati effettuati in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
"Viaggio in Italia" Viaggio in Italia: è il senso della campagna che il governo lancerà in vista della prossima estate. Lo avrebbe spiegato il premier Giuseppe Conte ai rappresentanti degli enti locali riuniti questa sera nella cabina di regia. Vista l’emergenza Coronavirus, come annunciato dal ministro Dario Franceschini, la prossima estate sarà «italiana» e misure per favorire il turismo nel nostro Paese saranno inserite anche nel decreto di aprile.
Un team di ricercatori dell’università di Berna ha presentato oggi un vaccino per il Covid-19 che potrebbe essere pronto già ad ottobre. Lo riporta il sito Swissinfo.ch. «La possibilità di successo è realistica - ha affermato Martin Bachmann, professore di immunologia dell’università nel corso di una conferenza online con l'associazione della stampa delle Nazioni Unite -. La Svizzera ha una tradizione di pragmatismo ed è pronta a trovare un compromesso se serve a ottenere più in fretta un vaccino».
«La revisione delle misure di distanziamento sociale non significa un «liberi tutti» ma non possiamo chiudere i cittadini in casa per sempre». E’ quanto ha spiegato, a quanto si apprende, il premier Giuseppe Conte nel corso della cabina di regia con Regioni e enti locali.
Trovate due armi di precisione per colpire al cuore il nuovo coronavirus: sono molecole progettate per bloccare l’enzima proteasi, il motore che permette al virus di moltiplicarsi. Si aggiungono alle due che erano state ottenute nel marzo scorso: una in Germania, diretta contro lo stesso enzima, e l’altra in Olanda, diretta contro la proteina Spike, l’arpione con cui il virus aggredisce le cellule per invaderle. Diventano così quattro le molecole candidate a diventare i primi farmaci contro un virus mai visto e ancora quasi sconosciuto.
Il piano per la fase 2 «prevede una ripartenza sempre all’insegna della massima cautela, nella consapevolezza che si dovrà sempre tenere sotto controllo la curva epidemiologica e non farsi trovare impreparati in caso di una possibile risalita. Il piano prevede un allentamento delle misure restrittive, ma non uno stravolgimento». E’ quanto si apprende da Palazzo Chigi.
Otto pazienti e 4 operatori sanitari dell’ospedale di Lavagna contagiati, l’intero reparto no covid di Medicina sgomberato e sanificato, malati, medici e parenti increduli e sconcertati dopo la scoperta che un uomo di 41 anni con la polmonite bilaterale, ma negativo al tampone, è morto colpito dal virus senza che nessuno potesse prendere i necessari accorgimenti per la sicurezza. All’ospedale di Lavagna l'uomo era arrivato in gravi condizioni da casa, a Chiavari: qui era rimasto solo poco tempo, dopo essere stato dimesso dal reparto Covid di Sestri Levante.
Il malato, originario di Canosa in Puglia e che a Chiavari aveva fatto il meccanico prima che un ictus lo rendesse disabile, era stato risultato negativo a due tamponi. Solo il terzo, fatto dopo la morte, ha rivelato che era positivo.
Subito dopo la scoperta della positività, la Asl4 ha verificato che il 41enne era stato a contatto di medici, infermieri e pazienti nel reparto di Medicina senza accorgimenti ed ha fatto scattare il piano di emergenza.
I parenti sono «sconcertati», ha detto un operatore delle pompe funebri che si è occupato dei preparativi per il funerale. Solo l’insistenza del medico di famiglia, si è appreso, aveva consentito di ricoverare l’uomo a Lavagna, dopo le dimissioni da Sestri Levante. Il malato aveva infatti difficoltà a respirare e il medico chiedeva esami che si potevano fare solo in ospedale.
Secondo quanto è stato possibile ricostruire dell’intera vicenda, l’uomo non si è sentito bene la settimana scorsa ed è stato portato dai parenti al pronto soccorso di Lavagna, dove ha accusato difficoltà respiratorie e gli è stata riscontrata una polmonite bilaterale. Un primo tampone ha dato esito negativo e, in attesa del secondo, l’uomo è stato trasferito al reparto Covid dell’ospedale di Sestri Levante. Qui è stato effettuato il secondo tampone, che ha dato anch’esso esito negativo. Nonostante la polmonite, hanno riferito alcuni amici della famiglia, il paziente è stato dimesso e mandato a casa. A quel punto il medico di base ha chiesto di eseguire tutti gli esami necessari e le cure appropriate, ottenendo un nuovo ricovero a Lavagna. In reparto è stato curato come un paziente normale ed ha ricevuto le visite dei parenti. In breve le sue condizioni si sono però aggravate: l’uomo è stato quindi spostato in una stanza singola, dove poco dopo è morto. Poi il trasferimento nella camera mortuaria di Lavagna a disposizione della famiglia e degli addetti alle onoranze funebri che hanno proceduto anche loro, come i sanitari, senza precauzioni.
Il tampone fatto dopo la morte ha confermato che la polmonite bilaterale era stata una conseguenza del covid-19.
Permettere gli spostamenti anche fuori dal proprio Comune e all’interno delle singole Regioni dal 4 maggio, lasciando però in vigore i limiti alla mobilità intra-regionale. E’ l’ipotesi, a quanto si apprende da diverse fonti, sul tavolo del governo in vista dell’avvio della «fase 2». Niente di deciso, viene spiegato, ma questo sarebbe al momento l’orientamento prevalente.
Il Comitato tecnico scientifico (Cts) per l’emergenza coronavirus ha ribadito oggi la linea della cautela e della gradualità rispetto alle riaperture di attività produttive in vista del 4 maggio, secondo quanto si apprende da fonti dell’organismo. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro e altri membri del Cts hanno partecipato alla videoconferenza in cui il coordinatore della task force per la Fase 2 Vittorio Colao ha illustrato le indicazioni per l’avvio della ripartenza.
"Non ho più sintomi dai primi di marzo, ma i medici mi hanno detto che sono ancora portatrice del virus e contagiosa.» Lo racconta Bianca, 23enne bolognese che a fine febbraio fu uno dei primi malati di Coronavirus nel capoluogo emiliano e che, dopo quasi due mesi e ben sei tamponi, risulta ancora 'pienamente positivà. In un’intervista all’emittente E'tv, la studentessa e modella spiega di essere stata dimessa il 6 marzo dall’ospedale Sant'Orsola, dove era stata ricoverata il 28 febbraio con la temperatura a 40,7. Quando è tornata a casa era ormai senza febbre e convinta di essere vicina alla guarigione: «Ma non è stato così perchè anche ai successivi tamponi sono risultata sempre positiva, tutti tranne il quarto che aveva dato un risultato incerto, fino il sesto fatto il 16 aprile di cui ho avuto l’esito il 18.» La 23enne dice di non essere spaventata da questa positività prolungata, anche perchè non ha sintomi nè soffre di altre patologie. Ammette di considerarsi fortunata, «per non averlo preso in una forma peggiore», e ringrazia i medici e il personale sanitario per quello che hanno fatto per lei e stanno facendo per gli altri malati. Tra le cose che non vede l’ora di fare appena potrà uscire di casa: «Semplicemente una passeggiata di un’ora all’aria aperta»
Ha superato quota 180.000 il numero delle morti provocate dal coronavirus a livello globale: è quanto emerge dal conteggio aggiornato della Johns Hopkins University, secondo cui nel mondo finora i decessi sono 180.784, a fronte di un totale di 2.603.147 di casi confermati.
La Francia supera quota 21.000 morti per l’epidemia di Coronavirus, raggiungendo questa sera le 21.340 vittime fra i decessi degli ospedali e quelli delle case di riposo e istituti per disabili. Lo ha comunicato il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon.
Per la prima volta da diverse settimane, il numero di ricoverati è sceso sotto le 30.000 unità, a 29.741, seguendo un trend ormai consolidato da diversi giorni. E’ calato di 215 il numero dei pazienti in rianimazione per Covid-19, che ormai sono 5.218.
Prima causa intentata da uno Stato americano contro la Cina per presunte responsabilità nella crisi del Covid-19, mentre gli Usa scoprono che il virus era sbarcato nel Paese già a gennaio. Il procuratore generale del Missouri Eric Schmitt ha presentato un’azione legale per la perdita di vite umane e le conseguenze economiche causate dalla pandemia nello Stato del Midwest. La causa, indirizzata contro il governo di Pechino, il partito comunista cinese e altre istituzioni cinesi, accusa il Dragone di aver nascosto informazioni, arrestato gli informatori e negato la «natura» del virus.
Una mossa che la Cina ha subito respinto, definendola «a dir poco un’assurdità» e priva di base fattuale o legale.
Due gatti di New York sono i primi animali domestici contagiati negli Stati Uniti dal coronavirus. Lo hanno reso noto le autorità sanitarie federali. Il primo gatto cui sono stati riscontrati i sintomi de Covid-19 e in una abitazione dove nessuna delle persone presenti è contagiata, mentre il padrone del secondo gatto era un paziente positivo