Stromboli: esplosioni dal cratere. Muore un escursionista. Paura tra i turisti (anche parmigiani)
Una serie di violente esplosioni sono state registrate dal cratere del vulcano Stromboli dall'Ingv di Catania. Una persona sarebbe morta secondo il sindaco di Lipari Marco Giorgianni: si tratterebbe di un turista che stava facendo una escursione nella zona sommitale del vulcano. La caduta di lapilli ha provocato incendi nella zona dei canneti. Alcuni turisti per paura si sono lanciati in mare. A Stromboli ci sono anche turisti parmigiani che hanno segnalato alla Gazzetta che si è staccato un costone su Ginostra.
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Persone coinvolte? Oltre all'escursionista morto secondo la protezione civile non ci sarebbero altre persone coinvolte. I vigili del fuoco hanno mandato sull'isola squadre da Lipari per spegnere i vari incendi di sterpaglie che si sono sviluppati e che, si è appreso, non hanno coinvolto abitazioni. Secondo quanto si è appreso la guardia costiera è pronta ad evacuare chi volesse lasciare l’isola anche se, è stato sottolineato, non c'è nessun motivo per evacuare l'isola
Psicosi "La paura torna a Stromboli a quasi 17 anni dall’onda anomala del 30 dicembre del 2002 che travolse l’isola. Una sorta di piccolo «tsunami». Questa volta a creare tensioni e fughe tra abitanti e turisti è stato il fuoco, gli incendi causati dalla violenta esplosione 'stromboliana', che prende il nome dall’isola, con i lapilli che invece di ricadere nella parte sommitale del vulcano sono precipitati, a causa dalla forte deflagrazione, anche a grande distanza dal cratere e a valle. Stessa paura, stessa causa scatenante, lo Stromboli, ma scenario diverso del 30 dicembre del 2002, quando un pezzo consistente del costone della Sciara del fuoco precipitò in mare creando un’onda anomala alta 20 metri che travolse tutta la costa danneggiando case, barche, negozi, vegetazione. La Protezione civile fece una stima che il volume complessivo di lava staccatosi dallo Stromboli aveva un’estensione complessiva di due milioni di metri cubi, l’equivalente di un palazzo di 30 piani.
Esplosioni fortissime Le due esplosioni che alle 16:46 hanno scosso lo Stromboli "sono tra le più forti mai registrate da quando è attivo il sistema di monitoraggio del vulcano, cioè dal 1985". Lo dice il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Eugenio Privitera. Simili attività definite 'parossistiche' erano state registrate nel 2003 e 2007: "Sono fenomeni abbastanza rari, perché lo Stromboli è caratterizzato da un’attività continua ma a bassa energia".
Previsioni impossibili Il fenomeno esplosivo che ha fatto sussultare lo Stromboli "si può considerare sostanzialmente concluso", ma non è possibile prevedere se ci saranno delle repliche perché non esistono segnali precursori che annunciano questi eventi. A dirlo è il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Eugenio Privitera. "Sono fenomeni imprevedibili, di conseguenza non si possono fare scenari", sottolinea l’esperto.