Umbria, la rivincita di Salvini: crolla la coalizione M5S-Pd

Donatella Tesei, candidata del centro destra, è ora anche formalmente la nuova presidente della Regione Umbria. E’ infatti terminato lo scrutinio nelle mille e 5 sezioni, con il ministero degli Interni che ha ufficializzato il risultato. Tesei ha ottenuto il 57,55% dei voti, Vincenzo Bianconi, candidato presidente per il patto civico Pd-M5s il 37,48%. Una vittoria quella del centro destra, quindi, con 20,07 punti di vantaggio. 

Notte buia per il governo giallo-rosso. Dall’Umbria arriva la notizia di una vera e propria disfatta per la coalizione al governo nelle stesse ore in cui, il Financial Times rivela che il premier Giuseppe Conte fu ingaggiato da un fondo di investimento sottoposto poi a indagine interna dal Segretariato di Stato del Vaticano. E a balzare agli occhi è il crollo - quasi la metà dei voti rispetto alle Europee - del M5S. Un crollo che riaccende la ribellione interna al Movimento: di chi, come Gianluigi Paragone, non ha mai digerito l’alleanza con il Pd; e di chi punta ad un cambio della leadership. 

Il premier, su entrambi i fronti, si mostra tranquillo. Ha trascorso la domenica elettorale lontano dai riflettori e, già nei giorni scorsi, ha sempre sottolineato come la sua, in Umbria non sia stata una campagna elettorale. «Avrei girato la Regione 24 ore su 24 ore», diceva giovedì dall’azienda di Brunello Cucinelli. In serata, poi, su Palazzo Chigi arriva la «tegola" dell’articolo del Ft, secondo cui Conte fornì un parere legale alla Fiber 4.0 - guidata da un fondo finito sotto inchiesta della Santa Sede - sulla gara per il controllo di Retelit. Gara che il gruppo aveva perso nei confronti di due investitori stranieri. Nel parere - datato maggio 2018 - Conte scriveva che se il governo avesse applicato la golden power quell'esito poteva essere ribaltato. «Conte ha reso solo un parere legale e non era a conoscenza e non era tenuto a conoscere il fatto che alcuni investitori facessero riferimento ad un fondo di investimento sostenuto dal Vaticano, oggi al centro di un’indagine», spiega in serata Palazzo Chigi ricordando come il premier «si sia astenuto anche formalmente da ogni decisione circa l’esercizio della golden Power», non partecipando neppure al Cdm del 7 giugno 2018. 
Ma, al di là del caso Ft, è il tonfo umbro che rischia di sfibrare, nel pieno della manovra, un’alleanza di governo che stenta a trovare un quadro politico. In più, alla sconfitta di Vincenzo Bianconi non ha partecipato Matteo Renzi, la «mina vagante» del governo. A Renzi era stato chiesto di venire a Narni ma l’ex premier ha declinato. E Italia Viva, secondo indiscrezioni, boccia l’idea della foto dei tre leader, Nicola Zingaretti, Di Maio e Roberto Speranza. Nel Pd, pur parlando di sconfitta netta, già nel pomeriggio si faceva invece notare un dato: in Umbria sono stati già persi tutti i Comuni e il trend, fino alle Politiche del 2018, era di un partito in calo di fronte a un centrodestra in ascesa. Un partito che, si ricorda non casualmente, era però guidato proprio da Renzi. 
Di Maio dovrà vedersela con il dissenso interno. Eppure, ragionano i suoi, il leader M5S ci ha messo la faccia ed è sempre stato tra i più scettici dell’alleanza con il Pd, sostenuta invece da Beppe Grillo e lo stesso Conte. Quello stesso Conte che, sottolinea nel M5S, poteva spendersi di più per le Regionali umbre se davvero crede nella coalizione giallorossa. 


SALVINI: ORE CONTATE PER IL GOVERNO

«Avete votato e scelto la libertà a nome di 60 milioni di italiani. Perchè i signori Conte, Di Maio, Renzi e Zingaretti che sono momentaneamente e abusivamente occupanti del Governo nazionale i giorni sono contati": così Matteo Salvini parlando ai sostenitori riuniti davanti alla sede dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, a Perugia. 

DATI DEFINITIVI: LEGA 36,9,Pd 22,3%, M5S 7,41 
La Lega, secondo i dati definitivi del voto in Umbria, ha ottenuto il 36,9% (il 14% in più delle precedenti regionali), Fratelli d’Italia il 10,4% (era al 6,2) e Forza Italia il 5,5 (era all’8,5). Nella coalizione Bianconi, il Pd si è attestato al 22,3 % (35,8 nella precedente consultazione) e il M5s al 7,41 (era al 14.6). 

TESEI, E' UN'IMPRESA STORICA, LA DEDICO ALL'UMBRIA - "E' un’impresa storica, è importantissima per questa regione che ha saputo dimostrare una grande forza e determinazione di credere, questa volta, in un progetto di cambiamento». Così la senatrice della Lega e neo governatrice dell’Umbria Donatella Tesei appena arrivata al Park Hotel di Perugia per la conferenza stampa dopo il voto in Umbria. E ha aggiunto: «dedico questa vittoria all’Umbria, ai cittadini che hanno saputo dimostrare di avere una dignità e di saperla difendere». 


MAPPA REGIONI:12 A CENTRODESTRA,7 A CENTROSINISTRA - Nel 2020 voto in Emilia-R, Calabria, Toscana, Campania, Toscana. Il centrodestra conquista un’altra regione e allarga il suo divario con il centrosinistra. Con l'Umbria salgono a 12 le Regioni in mano alla coalizione di centrodestra mentre restano 7 quelle al centrosinistra a cui si aggiunge la Valle d’Aosta a guida autonomista con Antonio Fosson presidente e la Lega all’opposizione. 
Il centrodestra detiene la Lombardia, con Attilio Fontana governatore; il Friuli Venezia Giulia, in mano a Massimiliano Fedriga; la Provincia di Trento guidata da Maurizio Fugatti; la Provincia di Bolzano di Arno Kompatscher (Svp-Lega) che si posiziona nell’area autonomista ma di centrodestra; il Piemonte che ha visto Alberto Cirio sconfiggere il presidente uscente Sergio Chiamparino; la Liguria in mano a Giovanni Toti; il Veneto detenuto saldamente da Luca Zaia; la Basilicata, andata a Vito Bardi il 24 marzo scorso; la Sicilia, dove governa Nello Musumeci; la Sardegna, conquistata da Cristian Solinas; l'Abruzzo guidato da Marco Marsilio; il Molise di Donato Toma e da oggi l’Umbria dove governerà Donatella Tesei. 
Al centrosinistra rimangono la Toscana governata da Enrico Rossi, le Marche con Luca Ceriscioli, l’Emilia Romagna, guidata da Stefano Bonaccini, la Puglia, guidata da Michele Emiliano, la Calabria, governata da Mario Oliverio, il Lazio, dove è governatore Nicola Zingaretti, la Campania, dove il governatore è Vincenzo De Luca. 
Le prossime regioni al voto sono l’Emilia Romagna, dove si voterà il 26 gennaio 2020 cui seguiranno la Calabria, la Toscana, la Campania, la Liguria e la Puglia.

SALVINI, IN E-R STESSO SCHEMA CHE IN UMBRIA - «In Emilia-Romagna stiamo ragionando sullo stesso schema, quindi un candidato governatore bravo, in gamba, esperto come Lucia Borgonzoni che presenteremo il 14 novembre a Bologna al Paladozza». Così il leader della Lega Matteo Salvini a Perugia, parlando delle prossime elezioni in Emilia-Romagna a gennaio, a margine della conferenza stampa sul voto in Umbria.