Esplosione a Manhattan: almeno 29 feriti. Trovato un altro ordigno inesploso
«L’esplosione che ieri sera ha scosso il quartiere di Chelsea, nel cuore di Manhattan, è stata fortissima: i social media, immediatamente inondati di commenti e notizie, raccontano che il rumore è stato sentito anche sull'altra sponda del fiume Hudson, ad Hoboken. Ci sono 29 feriti (tutti dimessi dall'ospedale), ma il bilancio poteva essere ben più grave.
A qualche isolato di distanza dal luogo dell’esplosione sulla 23ma strada (tra la sesta e la settima Avenue), infatti, è stato trovato un secondo ordigno realizzato artigianalmente con una pentola a pressione da cui uscivano dei fili collegati a un telefono cellulare: l’ordigno è stato rimosso mentre un terzo 'pacco sospettò, sempre nella zona, si è rivelato un falso allarme.
Per il momento «non vi sono prove di una connessione terroristica», ha detto il sindaco di New York, Bill de Blasio, sottolineando però che si è trattato di «un atto intenzionale».
Un pezzo di carta con qualcosa scritto sopra - ha riferito la Cnn - è stato trovato sulla 27° strada vicino al secondo possibile ordigno, la pentola a pressione simile a quella usata per l’attentato alla maratona di Boston.
Donald Trump ha preso la palla al balzo: il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha "scavalcato" le autorità e - prima che fossero resi noti i dettagli dell’attentato - ha annunciato ai suoi sostenitori durante un comizio che una «bomba è esplosa» a New York. Trump ha approfittato subito dell’attacco per rinforzare la sua campagna elettorale, affermando che ora "dobbiamo usare le maniere forti». Prudente invece la reazione della candidata democratica Hillary Clinton, che ha detto di voler attendere informazioni più precise sull'accaduto.
L’esplosione è avvenuta intorno alle 20.30 di ieri ora locale (le 2.30 in Italia) ed ha provocato il caos. «Ero a casa a guardare la televisione. E’ stata un’esplosione fortissima, ha scosso tutto il palazzo. E’ stata molto forte": ha raccontato alla Cnn Danilo Gabrielli, un 50enne residente sulla 23ma strada. «E' stata come l’esplosione di un vulcano», ha riferito una testimone, Deborah Griffith, al quotidiano britannico Guardian.
La polizia ha annunciato che la prossima conferenza stampa si terrà alle 12, le 18 in Italia. Intanto, de Blasio ha escluso legami tra l’esplosione di ieri sera e quella di sabato mattina lungo l’itinerario di una corsa podistica di beneficenza a Seaside Park, nel New Jersey, che non ha provocato morti o feriti solo perché lo start è stato ritardato. Il sindaco ha poi ordinato lo stato di "piena allerta" ed ha assicurato: "Qualunque sia l’intenzione, i newyorchesi non si faranno intimidire».
Oggi nella Grande Mela è atteso anche il presidente Barack Obama, che al momento dell’esplosione era a Washington ad una cena di gala del Congressional Black Caucus Foundation per onorare Hillary Clinton come prima donna ad ottenere la nomination di un grande partito alla Casa Bianca. Ma sbarcano anche decine di capi di Stato e di governo, che da domani parteciperanno ai lavori dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
APPELLO DELLA POLIZIA: "CHI HA INFORMAZIONI PARLI". «Chiunque abbia informazioni sull'esplosione di Chelsea è invitato a condividerle con gli investigatori»: è l’appello ai cittadini lanciato su Twitter dalla polizia di New York, che a circa dodici ore dall'esplosione sta ancora cercando di capire chi possano essere stati gli autori e si sia trattato di un atto di terrorismo.
SCHIERATI MILLE UOMINI PER LA SICUREZZA. Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha dichiarato: «Al momento non c'è ragione per credere che ci sia un’ulteriore minaccia, ma a titolo precauzionale schiereremo mille unità di polizia dello Stato di New York e della guardia nazionale» per la sicurezza degli obiettivi sensibili come le stazioni.