torre del greco
Bimbo di due anni annega in mare:la madre fermata per omicidio volontario
Era convinta che il figlio di due anni e mezzo fosse affetto da problemi di ritardo mentale, nonostante questa sua teoria non fosse finora stata confermata dal punto di vista sanitario. Per questo motivo avrebbe ucciso il piccolo. E’ la convinzione degli inquirenti che indagano sulla morte del piccolo, annegato nelle acque antistanti la zona della Scala a Torre del Greco. Per questo motivo la donna, 40 anni, è stata raggiunta da un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura di Torre Annunziata: la donna è accusata di omicidio volontario, sulla base delle indagini condotte dai carabinieri della sezione operativa.
Secondo quanto riferisce la Procura, non c'era alcuna conferma dal punto di vista sanitario che il figlio fosse affetto da problemi di ritardo mentale. In base a quanto ricostruito al momento dai carabinieri ci sarebbe questo dunque dietro l’omicidio del bimbo di due anni a Torre del Greco.
A dare l’allarme, ieri sera è stato il marito della donna: è stato lui a segnalare alle forze dell’ordine l’allontanamento da casa intorno alle ore 21. La donna, nella serata di ieri, è stata ritrovata in mare, sul litorale torrese, con il bambino tra le braccia. Il marito aveva segnalato alle forze dell’ordine l'allontanamento da casa, insieme al figlio.
Nonostante i tentativi di soccorso e rianimazione il bambino è stato dichiarato morto per annegamento. La donna è stata condotta nella caserma dei Carabinieri dove è stata interrogata, alla presenza del difensore di fiducia, dal pubblico ministero della Procura di Torre Annunziata che, al termine dell’interrogatorio, ha emesso un decreto di fermo nei suoi confronti. L’indagata sarà condotta nella casa circondariale femminile di Pozzuoli.