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Quirinale, terza fumata nera. Salgono i voti per Mattarella, diverse preferenze a Crosetto e spunta Casini
Terza votazione a maggioranza dei 2/3 e terza fumata nera. E’ quanto accadrà, salvo colpi di scena, oggi a Montecitorio dove i 1009 grandi elettori torneranno a riunirsi, a partire dalle 11, in un clima di veti, sospetti e partite incrociate. La vera attesa di oggi non sarà tanto l'esito del voto ma il vertice che il centrosinistra ha chiesto al centrodestra per cercare di tornare al dialogo bipartisan. Si capirà se la rosa dei 3 nomi del centrodestra (Moratti, Pera, Nordio) sfiorirà subito prima della quarta chiama o se il centrodestra punterà domani su un altro suo nome come il presidente del Senato Elisabetta Casellati sperando di attirare voti trasversali in un Parlamento balcanizzato. O se può riaprirsi un dialogo per una candidatura quanto più condivisa. Stamattina Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani si sono visti per definire la linea mentre il vertice tra i due schieramenti non è ancora fissato. Un punto fermo sulla rosa lo mette Matteo Renzi indiziato con i suoi 44 voti di poter fare da sponda su un candidato di centrodestra: «Sono nomi di livello, ma noi domani non li voteremo», afferma il leader Iv in linea con la reazione di ieri di Pd,M5s e Leu.
Arrivando alla Camera, il leader della Lega mette i suoi punti fermi. «l mio tentativo è dialogare, ma per farlo bisogna essere in due» è la premessa ribadendo che non si può dire no ad ogni candidato proposto dal centrodestra. E su Casellati spiega perchè non è nella rosa: «E' la seconda carica dello Stato, è donna, è stata eletta dalla maggioranza dei senatori, non ha bisogno che la sponsorizzi io o altri. Se uno la chiama penso sia a disposizione». Sembra invece ormai uscito dal novero delle possibilità di Salvini l’ascesa di Mario Draghi al Quirinale: «Se lasciasse il governo avremmo settimane di confusione, sarebbe un problema per l’Italia, con la crisi economica, sanitaria», torna a ripetere l’ex ministro. Non la pensa così invece Renzi: «Secondo me Draghi è ancora in pista per fare il presidente della Repubblica».
L'aggiornamento ore 14.30
La terza votazione per l’elezione del presidente della Repubblica un primo risultato lo consegna ad urne ancora aperte: il centrodestra che fino a ieri aveva fatto dell’unità la sua bandiera, si divide al momento del voto. Forza Italia e Lega optano per la scheda bianca, Fratelli d’Italia sceglie di disertare la prima chiama e poi decide di votare Guido Crosetto.
In questo quadro, Elisabetta Casellati, la carta coperta di Matteo Salvini, sembra perdere colpi anche se proprio il rischio di un tentativo di forzare la mano sul nome del presidente del Senato da parte del centrodestra avrebbe portato ad una accelerazione sul campo opposto, con il Pd che avverte il leader della lega: 'Fermati o salta tuttò.
La spia di questa accelerazione potrebbero essere i rumors su un test durante la terza votazione, portato avanti da alcuni settori dei moderati centristi - sul nome di Pier Ferdinando Casini. Voci confermate da alcuni parlamentari, come Julia Unterberger, che hanno dichiarato di averlo votato oggi. Un test che apre a qualsiasi tentativo di soluzione condivisa, a cominciare da quella sul nome dell’ex presidente della Camera.
Nel frattempo i pontieri sono al lavoro per evitare che si arrivi al muro contro muro. Ci sarebbero contatti in corso tra i vertici del Pd e il segretario della Lega per convincere Salvini a non procedere domani con il voto su un candidato di centrodestra perchè - è il ragionamento - così salterebbe la maggioranza. Ma l’ex ministro al momento è irremovibile: 'Spero che Conte e Letta non si fermino ai no. Casellati? E’ la seconda carica dello Stato, non ha bisogno di essere candidata...'.
In vista di domani però, quando il quorum scenderà a 505 voti, passi avanti non ce ne sono. Il quadro lo fornisce Matteo Renzi, che non esclude un controblitz nel caso domani il centrodestra converga sul nome del presidente del Senato: 'Alla quarta votazione, il centrodestra potrebbe vedere se ha i voti sulla Casellati, ricostruendo una maggioranza gialloverde. Ma allora il centrosinistra farebbe un controblitz, magari con una maggioranza giallorossa. Ma il presidente della Repubblica non si elegge con le gomitatè.
L’ex premier smentisce anche i rumors sulla trattativa in corso con Salvini sul nome della Casellati che vedrebbe Italia Viva votare con il centrodestra in cambio della presidenza di palazzo Madama: 'Nessuno me lo ha offerto, ma vi sembro il tipo che dà i suoi voti per uno scambio? Io 'ste cose non le facciò.
Un quadro che rafforzerebbe la possibile rapida contromossa che potrebbe prevedere il lancio della candidatura di Casini.
Aggiornamento ore 15.20
Fumata nera al terzo scrutinio, salgono i voti a Mattarella. Molte preferenze a Crosetto.Spunta Casini