Salute e benessere
Denti bianchi, come avere un sorriso perfetto
I vari tipi di trattamento per sbiancare e illuminare
Ci sono diverse soluzioni per migliorare il nostro sorriso. Una tra queste lo sbiancamento dei denti. Abbiamo chiesto di cosa si tratta a Camilla Martelli e Veronica Michelini, dottoresse in igiene dentale che operano in uno dei pochissimi studi della città con una sezione dedicata esclusivamente all’igiene dentale, all’interno dello studio Martelli e Michelini.
Quali sono i primi passi per sottoporsi allo sbiancamento dei denti?
«Innanzitutto il paziente deve prenotare una visita durante la quale l’odontoiatra valuterà lo stato di salute di tutta la bocca, ovvero la situazione parodontale ed eventuali problematiche ai denti e in generale al cavo orale. Se durante la visita riscontra situazioni di non salute, si procede con un piano di terapia per risolvere eventuali problematiche, altrimenti in stato di salute l’igienista si avvierà con lui verso un percorso di educazione di igiene a tutto tondo che porterà, se richiesto dal paziente, allo sbiancamento dentale».
Quando parliamo di sbiancamento cosa intendiamo?
«Di un vero e proprio trattamento estetico per i denti. Sottolineiamo però, che sbiancare non significa smacchiare, sono procedimenti ben diversi».
I denti come si sbiancano?
«Grazie all’aiuto di gel professionali a base di perossido di idrogeno o perossido di carbammide (molecola organica che rilascia perossido di idrogeno e urea) che agiscono nella profondità dello smalto e vanno a schiarire il colore di partenza del dente. Nessun prodotto acquistabile in farmacia, profumeria o supermercato contiene il quantitativo di perossido di idrogeno in grado di raggiungere l’obiettivo perché al di sopra dello 0,01% ne è vietata la vendita in commercio. Mai affidarsi ai metodi fai da te».
Esistono vari tipi di sbiancamento?
«Principalmente tre. Cosa fa la differenza fra loro? La quantità di perossido che viene utilizzata durante la procedura e la tipologia dello stesso. Abbiamo due trattamenti professionali e uno definito illuminante. Il primo professionale va fatto in studio dall’igienista dentale. Solitamente questa tecnica prevede l’utilizzo di gel ad alte concentrazioni con tempi di contatto relativamente brevi, una o più sedute di 45 minuti. Poi esiste il trattamento professionale domiciliare nel quale utilizziamo un gel a concentrazione di perossido più bassa che necessita di tempi di contatto più lunghi. L’utilizzo è semplice: noi igieniste creiamo per il paziente due mascherine personalizzate per le arcate dentali (che andranno riempite con il gel) realizzando un kit che il paziente dovrà portare a casa utilizzandolo tutta notte o qualche ora durante il giorno per 15 giorni circa. È possibile anche una combinazione dei due trattamenti ».
Parliamo ora del trattamento illuminante veloce.
«Questo si attua alla fine della normale seduta di igiene che il paziente dovrebbe fare con regolarità ogni sei mesi circa. Il quantitativo di perossido d’idrogeno è inferiore rispetto a quelli professionali. Sbianca ma resiste meno nel tempo».
Quanto durano i trattamenti professionali e quello illuminante?
«Sono tanti i fattori che contribuiscono alla loro durata, fra questi le caratteristiche dei denti, la precisione con cui si sono seguiti i consigli e i tempi per il trattamento, l’attenzione per l’igiene orale a casa e il tipo di trattamenti stesso. Ad oggi i risultati più duraturi nel tempo sono quelli domiciliare con mascherine personalizzate. Tra l’altro , grazie alle mascherine è possibile mantene più a lungo il risultato con giusto qualche richiamo anche una sola volta all’anno di qualche giorno di applicazione. Diciamo però che i trattamenti di sbiancamento professionali possono persistere per anni, mentre l’illuminante ha durata più breve».
L’eliminazione delle macchie estrinseche invece come si attua?
«Le macchie comparse sullo smalto vengono trattate durante la normale pulizia grazie a polveri di bicarbonato di sodio, glicina ed ultimamente con una nuova polvere a base di eritritolo, zucchero non cariogeno che ha proprietà anche antibatteriche. Inoltre lo sbiancamento non può essere fatto su denti finti ed è controindicato in gravidanza, allattamento, in pazienti che hanno particolarmente denti abrasi o erosi e in chi ha patologie in atto».
E lo sbiancamento dentale per i fumatori ha un senso?
«Assolutamente sì! Lo sbiancamento lavora sul colore del dente, il fumatore ha la tendenza a creare più macchie sulla superficie esterna ma con il giusto dentifricio e facendo la seduta di igiene orale professionale regolarmente potrà avere i suoi denti bianchi! Anzi, fare lo sbiancamento è uno stimolo in più per valutare di smettere di fumare o per prendersi più cura del proprio sorriso, per mantenerlo bianco e sano!».
lo sbiancamento rovina i denti?
«Altra domanda ricorrentissima. No. Non se fatto seguiti da un professionista (dentista o igienista dentale)».