la guerra in ucraina

Confronto fra Russia e Ucraina: "Colloqui difficili ma la trattativa prosegue". Il Cremlino: "Pronti a prendere il controllo totale delle grandi città. Useremo lo yuan cinese" - In aggiornamento

Russia: "Useremo lo yuan come riserva valutaria"

La Russia punterà a utilizzare lo yuan cinese come una delle riserve valutarie. Lo annuncia il ministro delle finanze Anton Siluanov parlando al canale televisivo Rossiya-24, secondo quanto riporta la Tass.
«Lo yuan cinese è una valuta di riserva affidabile», ha detto il ministro e «una parte delle riserve auree e valutarie è in questa valuta. Nelle relazioni commerciali con la Cina, utilizzeremo una quota delle riserve auree e valutarie denominate in yuan», ha puntualizzato. «Lo yuan rimane attualmente una di queste fonti delle riserve valutarie del nostro Paese e lo utilizzeremo in tutti gli aspetti», ha concluso Siluanov. 

Russia: "Prenderemo il controllo totale delle grandi città ucraine"

L’esercito russo non esclude di prendere il «controllo totale» delle grandi città ucraine. Lo afferma il Cremlino.  Il Cremlino annuncia che «l'operazione speciale in Ucraina prosegue secondo i piani» e che «sarà completata». La Russia inoltre, afferma Peskov citato dalla Tass, non ha chiesto alcuna assistenza militare alla Cina perché «ha il potenziale» di continuare da sola. Il portavoce del Cremlino Peskov, su richiesta dei giornalisti, non ha voluto annunciare un’ipotetica data per la fine di quella che Mosca chiama «l'operazione speciale» in Ucraina.  Il Cremlino ritiene che ci siano motivi per credere che la Russia sarà in grado di «minimizzare" le conseguenze delle sanzioni occidentali. 

"Colloqui difficili ma la trattativa prosegue"

Ai colloqui in corso tra le delegazioni dell’Ucraina e della Russia le parti restano ferme sulle «loro specifiche posizioni. La comunicazione continua ad essere difficile. La ragione del disaccordo è che ci sono sistemi politici troppo diversi». Lo ha detto il consigliere dell’ufficio presidenziale ucraino Mikhail Podolyak su Telegram. La trattativa, comunque, aggiunge in un altro post su Twitter, «va avanti».

Morta la donna incinta di Mariupol

La donna incinta che era stata fotografata mentre veniva evacuata da un ospedale pediatrico bombardato nella città ucraina di Mariupol è morta insieme al suo bambino. Lo riferiscono i media internazionali.
La donna era stata trasportata d’urgenza in un altro ospedale dopo l’attacco russo la scorsa settimana ed era stata fotografata, distesa su una barella, mentre si teneva con le mani il grembo insanguinato. La foto fece il giro del mondo in pochi minuti. Nonostante il rapido intervento, i medici non sono riusciti a salvare né lei, né il bimbo.

Alle 9,30 iniziati i colloqui via video

Le delegazioni ucraina e russa riprendono i negoziati questa mattina in video conferenza alle 10.30 ora di Kiev (le 9.30 in Italia). Lo riporta il Kyiv Independent citando un membro della delegazione e leader del partito del presidente Zelensky in Parlamento sul canale telegram del consigliere del ministro dell’interno Anton Gerashchenko.

In Ucraina continuano i bombardamenti, ma la diplomazia non si ferma. Oggi riprendono online i colloqui tra Mosca e Kiev, anche se, praticamente in contemporanea, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba invoca su Twitter l’invio di «tutte le armi necessarie» per «costringere Putin al fallimento». Ed è atteso a Roma il vertice tra i rappresentanti degli Stati Uniti e della Cina. L’Italia è sempre più mobilitata per ospitare i profughi, con il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che spiega come le Regioni stiano rispondendo «in maniera efficace». Oggi, spiega, «sono circa 35mila i profughi che hanno raggiunto il nostro Paese, di cui 17mila donne e 14mila minori» e sono già stati «tutti vaccinati, non solo contro il Covid». Ma intanto, continuano a cadere le bombe dai cieli ucraini. Colpito lo stabilimento degli aerei Antonov e non, come si era creduto in un primo momento, l’aeroporto cargo, ora base militare, che si trova a circa 10 km dalla capitale. Sui social, infatti, erano circolati dei video non verificati dai quali si vedeva una grossa nube di fumo alzarsi in direzione dell’aeroporto e molti media avevano pensato che l’obiettivo fosse stato lo scalo. Ma ad essere colpito è stato anche un condominio di 9 piani a Kiev, nel distretto di Oblon. Il bilancio è di 2 morti, 3 feriti, 15 tratti in salvo dall’ incendio e 63 evacuati. I media dicono anche che sarebbe morta la donna incinta, che era stata fotografata mentre veniva evacuata dall’ospedale pediatrico bombardato di Mariupol, insieme al suo bambino. E mentre si sarebbe riuscito a creare un corridoio tra la Crimea e il Donbass, come riporta l’agenzia russa Ria Novosti, per consentire alle truppe in Crimea di unire le forze con i ribelli filo-russi della Repubblica Popolare di Donetsk (DPR) e avere l’accesso alle città portuali chiave lungo il Mar d’Azov, da Mosca arriva la notizia che si sarebbe reso inaccessibile Instagram. Mosca, infatti, accusa il social network, di proprietà del colosso 'Metà, di diffondere appelli alla violenza contro i russi in merito alla guerra in Ucraina. E così, si avverte che in tutta la Russia ci sarebbe il boom dell’utilizzo di Vpn: strumento che maschera il reale indirizzo internet dell’utente consentendo di scavalcare la censura e che garantisce comunque l’accesso ai social interdetti. Secondo la società di servizi Vpn SurfShark le vendite in Russia di Vpn, si sarebbero impennate dal 24 febbraio del +3.500%.


Ma gli effetti della guerra si riflettono in modo sempre più pesante sull'economia. Con il conflitto in Ucraina, spiega il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, siamo in un «momento tragico». E’ un «grave evento» che solleva «un’ombra di acuta incertezza sull'economia economia mondiale». Le Borse asiatiche chiudono con il segno negativo anche per il riacutizzarsi del Covid in Cina: Hong Kong (-4,97%), Shanghai (-2,2%), Shenzhen (-2,5%) e Seul (-0,59%), mentre quella di Milano, insieme alle altre europee, apre in positivo: +1,23%, in vista delle nuove trattative tra Ucraina e Russia e il dialogo tra Usa e Cina.
Accuse di propaganda rimbalzano come sempre da tutti i fronti con il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian che bolla come «disinformazione americana» la notizia che Mosca avrebbe chiesto forniture d’armi alla Cina.