il caso
Etichette sanitarie sulle bottiglie di vino (in Irlanda), l'Emilia Romagna: "Ci opporremo in ogni sede”
E’ tsunami in Europa sulle avvertenze sanitarie sull'etichetta di vino, birra e liquori. Con il silenzio assenso di Bruxelles, l’Irlanda potrebbe diventare il primo Paese Ue ad apporre sulle bottiglie delle bevande alcoliche 'alert' come «il consumo di alcol provoca malattie del fegato» e «alcol e tumori mortali sono direttamente collegati». Equiparando di fatto il vino alle sigarette. Un precedente che potrebbe spronare altri Paesi a percorrere la stessa via, soprattutto in quel Nord Europa segnato da un pesante consumo di alcol. Ma i produttori italiani alzano subito le barricate a difesa del patrimonio della tradizione eno-gastronomica nazionale: si tratta, tuona Coldiretti, di un «attacco diretto all’Italia, principale produttore ed esportatore mondiale con oltre 14 miliardi di fatturato, di cui più della metà all’estero».
Paragonare il vino al tabacco, riportando sulle bottiglie la stessa tipologia di alert utilizzata sui pacchetti di sigarette, sta suscitando vasta disapprovazione in Italia. Numerose le reazioni per questa decisione, approvata dall’Unione europea sulla base di una legge irlandese che potrebbe estendersi anche alla distribuzione dei vini italiani. Sulla questione interviene anche l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi: “È grave che un Paese membro dell’Unione europea come l’Irlanda abbia disposto una vera e propria discriminazione verso un prodotto con una storia e una tradizione come il vino, attraverso un’etichettatura che di fatto evidenzia un allarme sanitario per i cittadini che ne fanno uso”.
“Siamo tutti d’accordo- prosegue l’assessore- nel consigliare un consumo moderato e consapevole dei prodotti enologici, ma con questo provvedimento si paragona la pericolosità del vino al fumo. La nostra Regione è la quinta in Italia per superficie vitivinicola, e la terza per la produzione in ettolitri. Il vino è una ricchezza economica, culturale e di tradizione, che vogliamo difendere come emiliano-romagnoli e come italiani. La caccia alle streghe sui nostri prodotti di alta qualità è inopportuna e fuorviante”. Mammi ricorda la risoluzione approvata pochi mesi fa dal Parlamento europeo che escludeva avvertenze di natura sanitaria sul vino; disposizione che la Commissione europea non ha preso in considerazione, permettendo il via libera all’Irlanda. “Ci opporremo in ogni sede e presso il Commissario europeo a questo tipo di provvedimenti- conclude Mammi- perché sono penalizzanti per il nostro territorio e per le nostre produzioni; auspico che il Governo italiano, a sua volta intervenga, per far valere ragioni oggettive sull’inopportunità di questa decisione, che tollera un’informazione non corretta”.